L’Anci boccia il piano dei centri storici

Centi: non si possono creare divisioni tra i poteri locali, regionali e statali.

L’AQUILA. Quei sette punti del piano per i centri storici non piace all’Associazione nazionale comuni italiani. Lo sostiene vigorosamente il presidente regionale abruzzese Antonio Centi, che peraltro è stato sindaco dell’Aquila per una legislatura. Quei vicoli ed edifici della zona rossa li conosce come le sue tasche e teme il rischio di divisioni che ritarderebbero la ricostruzione.

«Non si possono creare divisioni tra i poteri locali, i poteri regionali ed i poteri centrali, né mettere in mano alla burocrazia, a qualunque livello, l’ultima parola: il «Piano per i centri storici» va rettificato subito». Il presidente regionale dell’Anci, Antonio Centi aggiunge: «Il grandioso e complesso processo di ricostruzione-rinascita dell’Abruzzo terremotato potrà essere effettivamente avviato e realizzato se l’intero sistema istituzionale regionale viene motivato da una strategia nella quale ci si possa riconoscere un po’ tutti. Se i sindaci che tirano la carretta ogni giorno tra difficoltà immense, contestazioni esasperate, rischi di inciampi formalistici, dolorose incomprensioni sono rimasti molto perplessi sul «Piano per i centri storici» è opportuno che si rettifichi subito il percorso dei sette punti annunciato nell’assemblea di venerdì».

Secondo Centi «è interesse del presidente Chiodi - peraltro persona molto disponibile - individuare con la Conferenza permanente Anci dei sindaci di tutti i Comuni coinvolti i punti essenziali da rettificare da proporre immediatamente al Governo. È interesse dei cittadini sapere se la nebbia delle incertezze potrà essere finalmente diradata e partecipare così direttamente alla ricostruzione soprattutto nei centri storici minori per le prime e per le seconde case. Non vedo, onestamente, altra strada».

Ecco i sette punti.
1) Linee di indirizzo. Il commissario delegato definisce le linee di indirizzo strategico per la ripianificazione del territorio.
2) Centri storici. Per la predisposizione dei Piani di ricostruzione sono considerate centro storico le parti di territorio costituite da centri e nuclei di carattere storico, artistico e di pregio ambientale.
3) Perimetrazione. Il sindaco predispone la perimetrazione degli ambiti del territorio nei quali si attuano i piani di ricostruzione.
4) Obiettivo dei piani. Sviluppo del territorio; raccordo con gli strumenti urbanistici; densità, qualità e complementarietà dei servizi di prossimità e dei servizi pubblici su scala urbana; recupero zone di degrado; qualità ambientale.
5) Procedura di approvazione. Il sindaco definisce gli ambiti da assoggettare al piano di ricostruzione; può pubblicare un avviso in cui chiede ai proprietari, singoli o associati, di presentare proposte di definizione di ambito e di intervento per i propri immobili.
6) Attuazione. Gli interventi si attuano singolarmente o in forma associata. Il Comune può procedere all’esecuzione in sostituzione dei proprietari.
7) Disciplina transitoria. Fino alla definizione delle perimetrazioni, sono considerate centro storico, per L’Aquila l’area urbana dentro il perimetro delle antiche mura; per gli altri centri e nuclei urbani le zone A degli strumenti urbanistici vigenti.