L’appello dell’opposizione: la giunta rientri dalle ferie

14 Agosto 2012

Allarme tra associazioni e sindacati: a rischio 70 posti di lavoro nelle Cooperative C’è preoccupazione tra i cittadini per i servizi erogati dall’amministrazione

SULMONA. Sono preoccupati e chiedono, all'esecutivo, una prova di responsabilità e coraggio. Opposizione, rappresentanti di categoria e sindacati, all'indomani della comunicazione nero su bianco del buco di bilancio di un milione e 300 mila euro non usano mezzi termini per criticare l'amministrazione. Ieri mattina, i consiglieri di minoranza si sono riuniti in fretta e furia per cercare di individuare soluzioni e proposte in grado di arginare la situazione.

Secondo una prima stima, servirebbero almeno due milioni di euro per arrivare a fine anno e, al riguardo, la dirigente del settore finanziario-contabile, la dottoressa Fi lomena Sorrentino, ha suggerito all'esecutivo di ritoccare aliquote e tariffe. Una condizione che sembra la soluzione migliore, o meglio la meno peggio, perché la contropartita sarebbe la sospensione di una serie di servizi fondamentali.

Dal 1° agosto è fermo, per mancanza di fondi, il servizio di manutenzione ordinaria. I sindacati sono preoccupati e annunciano iniziative di protesta se non sarà individuata una via d'uscita. In ballo ci sono circa 70 posti di lavoro, si tratta dei dipendenti delle cooperative che gestiscono i servizi esterni del Comune.

«È necessario avviare una serie di incontri», sostiene Augusto De Panfilis della segreteria della Cisl, «siamo preoccupati non solo per i dipendenti delle Cooperative che rischiano di perdere il posto di lavoro, ma per l’intera città che, per un effetto domino, perderebbe servizi fondamentali, come quelli turistici, di nettezza urbana e informatici. Per bandire le gare serve una copertura economica che ora non c'è, gli amministratori devono assumersi le loro responsabilità, scongiurando un nuovo commissariamento del Comune».

Furiosa l'opposizione che, riguardo la voragine delle casse comunali, aveva lanciato l'allarme da tempo. «Nei mesi scorsi», afferma Giuseppe Ranalli capogruppo dell'Idv, «avevamo rimarcato "l'illegittimità del bilancio di previsione in cui non era stato inserito l'Imu, ma erano stati valutati gli introiti dell'Ici, relativi agli anni scorsi».

L'opposizione intera sollecita la giunta a rientrare dalle ferie. «La gravità della situazione» interviene Antonio Iannamorelli capogruppo del Pd, «richiederebbe un lavoro instancabile incurante di ferie e festività. Invece si nota una calma piatta che preoccupa e che è assolutamente ingiustificata». La minoranza è compatta, insieme a Pd, con Iannamorelli e Mimmo Di Benedetto, e Idv, i consiglieri Luciano Marinucci (Psi), Luigi Santilli (Lista Civica), Silverio Gatta (Sel), Luigi Rapone (Udc), Alessandro Maceroni (Fli) e Filadelfio Manasseri (Api) invocano interventi. «Servono due milioni di euro subito per arrivare a fine anno», rincarano, «chi ha causato questa situazione ha ora la responsabilità di dire, con atti concreti, a noi consiglieri e a tutta l'opinione pubblica come se ne viene fuori e a quali costi per i cittadini. Non si può aspettare settembre, continuando a godere delle vacanze mentre le casse del Comune vanno in malora». I rappresentanti di categoria, infine, chiedono di non tassare ulteriormente commercianti, artigiani e imprenditori. «Un milione e 300 mila euro è una somma considerevole», sostiene Franco Ruggieri vice presidente provinciale di Confesercenti, «la situazione è pesante e, in questo modo, si rischia la chiusura di svariate attività, soprattutto in centro storico. Serve maggior responsabilità da parte dei politici. Basta, però, prelevare denaro dalle tasche dei cittadini, settori come l'artigianato e il commercio sono davvero allo stremo». Il vice presidente provinciale di Confcommercio, Claudio Mariotti, invita gli amministratori a «tagliare le spese inutili del Comune. Sul fronte delle entrate» riprende Mariotti, «siamo favorevoli all’aumento dell'Imu sulle seconde e terze case, ma bisogna tutelare la prima casa e le attività dei lavoratori. Purtroppo i politici non si vogliono assumere le proprie responsabilità e questa situazione ne è la dimostrazione. In un periodo difficile come questo che sta vivendo l'Italia, e l'Abruzzo in particolare, sarebbe stato opportuno diminuire la tasse per far ripartire i consumi invece di tassare sistematicamente i lavoratori».

Chiara Buccini

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