il 6 aprile

L'Aquila 7 anni dopo, il dolore e il ricordo: la città celebra i 309 martiri del terremoto. In 3mila a Bertolaso: rinunci alla prescrizione

In settemila alla fiaccolata per il settimo anniversario del sisma. Momento più sentito la lettura dei nomi delle 309 vittime seguiti da altrettanti rintocchi di campane a lutto. I familiari delle vittime raccolgono tremila firme per chiedere a Bertolaso di rinunciare alla prescrizione nel filone parallelo del processo per il mancato allarme terremoto. Minuto di silenzio al Senato

L'AQUILA. A sette anni dal tragico 6 aprile del 2009, circa settemila persone hanno partecipato in un clima di commozione alla fiaccolata per commemorare le 309 vittime del terremoto dell'Aquila. La fiaccolata è partita dopo le 22 da via XX settembre con destinazione piazza Duomo, cuore del centro storico dove poco dopo mezzanotte e mezza sono stati letti i nomi delle vittime della tragedia. E sono risuonati 309 rintocchi di campana. «Per loro, per tutti. Familiari vittime 2009» è lo slogan dello striscione di apertura portato dai parenti delle vittime del sisma in t-shirt gialla con la scritta «Verità per la strage dell'Aquila». Accanto a loro i familiari delle vittime Thyssenkrupp, Moby Prince, San Giuliano di Puglia.

6 aprile sette anni dopo: L'Aquila ricorda i martiri del terremoto
Una piazza ormai semivuota ascolta i rintocchi per la commemorazione dei 309 martiri del sisma. In quella stessa piazza e nelle vie della città poche ore prima si erano riversate migliaia di persone. Un fiume di gente nel cuore della città per non dimenticare il dramma del 6 aprile 2009 (a cura di Fabio Iuliano e Marianna Gianforte)

La manifestazione centrale del programma delle commemorazioni degli scomparsi nel sisma delle 3:32 del 6 aprile 2009, promossa come sempre dai familiari delle vittime, è stata quindi un'ulteriore occasione per chiedere «verità e giustizia», nonostante il processo alla commissione grandi rischi abbia avuto l'epilogo in Cassazione. Il 20 novembre scorso è stata confermata la sentenza di appello che ha assolto sei dei sette componenti, che in primo grado erano stati condannati a sei anni di carcere per aver falsamente rassicurato gli aquilani e aver sottovalutato il rischio sismico al termine della riunione del 31 marzo 2009. Unico a essere condannato, a due anni, è stato l'ex vicecapo della Protezione civile Bernardo De Bernardinis.

In un filone parallelo è indagato l'allora capo della Protezione civile Guido Bertolaso, attuale candidato sindaco di Forza Italia a Roma. «A nome del coordinamento nazionale "Noi non dimentichiamo" domani mattina recapiteremo a Guido Bertolaso le 3 mila firme raccolte affinché venga formalizzata al più presto per iscritto la rinuncia alla prescrizione non aspettando il 7 ottobre prossimo», ha detto nel corso della fiaccolata il consigliere comunale Vincenzo Vittorini, medico chirurgo che nel terremoto ha perso la moglie e una figlia. «Come ha sempre fatto nella sua vita pubblica, Bertolaso sta usando la mediaticità per non pagare quello che ha fatto». ha detto ancora Vittorini. «Aspettiamo che cosa dirà Renzi, tutti noi siamo legati dal lutto», ha detto Antonio Morelli in rappresentanza dei familiari della strage di San Giuliano di Puglia.

"Rinuncia alla prescrizione", dall'Aquila tremila firme contro Bertolaso
Prima della partenza del corteo da via XX Settembre un gruppo di familiari delle vittime guidato dal consigliere comunale Vincenzo Vittorini annunciato che domani verranno spedite a Bertolaso ben 3000 firme raccolte per chiedergli di rinunciare alla prescrizione nel processo della Grandi Rischi (video di Fabio Iuliano)

A rappresentare il governo il sottosegretario alla Presidenza del consiglio Claudio De Vincenti, che ha spiegato: «Prima di tutto c'è il ricordo di una tristissima notte, il ricordo delle 309 vittime e di chi ha dovuto abbandonare le proprie case. Poi c'è l'impegno a far riprendere pienamente L'Aquila». Per la città di Roma, il commissario Francesco Paolo Tronca: «Semplicemente un momento di ricordo forte, mix di sensazioni legate a situazioni molto complesse - ha detto Tronca -. Oggi più che mai sento la responsabilità di testimoniare la vicinanza di Roma e dei romani. Sono passati sette anni, L'Aquila sta riconquistando la dignità di riappropriarsi della propria storia».
Assente giustificata la sottosegretaria con delega alla ricostruzione Paola De Micheli, diventata mamma qualche giorno fa. Tra i rappresentanti istituzionali, il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente, il presidente della Regione Luciano D'Alfonso, e quello del Consiglio abruzzese Giuseppe di Pangrazio.

Dal tribunale, la fiaccolata è risalita lungo via XX Settembre, sfilando davanti a molti dei luoghi simbolo della tragedia, in primis la Casa dello studente crollata dove ci furono otto morti. Il programma religioso prevede una santa messa in suffragio delle vittime alla basilica di San Giuseppe Artigiano, all'1.45 veglia di preghiera alla Cappella della Memoria di Piazza Duomo (accanto alla chiesa Santa Maria del Suffragio). Una fiaccolata commemorativa si è tenuta anche a Poggio Picenze.


Minuto di silenzio in Senato. Un minuto di silenzio è stato osservato questa mattina in Aula al Senato per commemorare le vittime del terremoto che sette anni fa ha colpito L'Aquila. «Invito l'Assemblea ad osservare un minuto di raccoglimento - ha detto il presidente di palazzo Madama Pietro Grasso - ed esprimo la mia personale vicinanza e di tutta l'Aula al popolo aquilano». Grasso ha poi espresso vicinanza ai familiari delle vittime. A seguire sono intervenuti i rappresentanti dei diversi gruppi parlamentari per ricordare le vittime.