L'Aquila, aeroporto a Preturo: ecco le richieste dell’Enac

L’ente per l’aviazione civile: "La lettera? Normale attività istituzionale prevista per l’attivazione di uno scalo"

L’AQUILA. «Normali attività istituzionali tra ministero ed Enac prima dell’operatività di uno scalo». Così l’Ente per l’aviazione civile smorza l’allarmismo di Cialente che ha individuato una serie di «nemici» dell’aeroporto commerciale nascente a Preturo che, a quanto pare, sabato non potrà cominciare l’attività. E l’inaugurazione rischia di trasformarsi nella giornata della protesta contro chi blocca l’avvio dello scalo. Un parto travagliato. Il giorno dopo la sparata Cialente abbassa i toni. La lettera Enac è di tutt’altro tenore rispetto alle accuse a tutto campo del sindaco, il quale ha chiamato in causa soprattutto il governo.

LA LETTERA. «In relazione alla lettera che il gabinetto del ministro delle Infrastrutture ha inviato all’Enac per acquisire ulteriori informazioni sull’apertura al traffico commerciale dell’aeroporto dei Parchi “Giuliana Tamburro”, l’Ente nazionale per l’aviazione civile precisa che tale richiesta rientra nelle normali attività istituzionali previste per l’attivazione di uno scalo. Non è stato, infatti, possibile terminare anticipatamente la fase istruttoria procedurale con le relative comunicazioni tra le amministrazioni coinvolte, a causa della complessità dell’iter per il rilascio delle autorizzazioni e delle certificazioni necessarie a rendere operativo l’aeroporto. La complessità è stata determinata dalla particolare ubicazione in cui si trova lo scalo e dall’orografia circostante che hanno comportato una limitazione all’operatività aeroportuale in ragione sia della posizione, sia delle condizioni climatiche registrate nella zona in gran parte dell’anno. Enac chiarisce che si tratta di doverose e normali attività propedeutiche all’avvio delle operazioni di volo di un aeroporto».

CIALENTE. Il sindaco si dice contento del fatto che la vicenda aeroporto abbia fatto uscire allo scoperto quello che definisce «il partito del no». «Accadde così anche con l’autostrada L’Aquila-Roma». E racconta, su Facebook, la storiella dei due aquilani che si trovano davanti a Dio, il quale li invita a esprimere un desiderio dicendo loro che il secondo sarebbe stato esaudito in modo doppio. «Alla fine il primo aquilano dice a Dio: cecami un occhio». Il sindaco ha parlato con l’Enac e attende l’esito della trattativa col ministero. «Siamo in vigile attesa, ma un giorno voleremo».

APPELLO PER L’AQUILA. Il gruppo del consigliere comunale Ettore Di Cesare afferma che «l’amministrazione, invece di gridare al complotto, dovrebbe semplicemente inviare la documentazione richiesta e renderla pubblica, in modo tale che tutti la possano valutare con dati alla mano. Occorre fugare il dubbio che l’operazione possa essere un altro prendi i soldi e scappa in cui qualcuno stia cercando di drenare più risorse pubbliche possibili, contributi del Comune, fondi della Regione per l’occupazione, fondi Fas, effettuare per qualche mese qualche volo per poi, appunto, prendere il volo».

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