L'Aquila, campi alpini: volontari al lavoro

30 Aprile 2015

Verso l’Adunata, nell’area tende a Monticchio il gruppo di Protezione civile "A2A" sta allestendo l’illuminazione

L’AQUILA. È difficile immaginare che nella distesa di verde, suddivisa in piazzole più o meno quadrate delimitate dal nastro, tra poco più di una settimana possa sorgere una piccola città-campo degli alpini. Con tutto, ma proprio tutto, a disposizione. In una tenda degli alpini, d’altra parte, è possibile trovare qualsiasi cosa: entri in una tenda e nemmeno il tempo di accorgertene, ti hanno preparato un pentolone di paella. In che modo, lo sanno soltanto loro. A raccontarlo, sorridendo, è Alessandro Caretti, 45 anni di Milano, coordinatore dell’Associazione volontari di protezione civile del gruppo A2A, che qui all’Aquila è di casa essendo stato impegnato nella prima fase dell’emergenza per cinque mesi nel campo degli sfollati a Monticchio. E proprio nell’area tende di Monticchio a ridosso dell’ex Agriformula, una delle 12 (alle quali si aggiungono le 8 aree camper) che ospiteranno le tende degli alpini che arriveranno all’Aquila per l’88esima Adunata nazionale, l’associazione dei volontari ieri mattina ha cominciato il lavoro di posizionamento dei quadretti dell’alimentazione elettrica. L'area di Monticchio potrà ospitare fino a 1400 persone.

«Saranno collocati in posizione baricentrica rispetto alle tre piazzole che dovranno alimentare», spiega Caretti. «Tutto sarà fatto ad opera d’arte. Poi ci sono i pali per l’illuminazone. I lavori di allestimento dei campi si dividono in due fasi: entro sabato una squadra di 7 persone allestirà i quadretti dell’alimentazione e posizionerà i 35 pali per l’illuminazione. Poi, dalla prossima settimana arriveranno 24 rinforzi e faremo tutto il resto». Sono tutti volontari gli uomini della “catena di montaggio” che prepara il terreno all’arrivo degli alpini. Nella squadra già al lavoro ieri sono quasi tutti lombardi. Lo capisci dall’accento già quando ti avvicini chiedendo informazioni. E la gioia con cui lavorano insieme è contagiosa. Così è facile ridere con le battute di Roberto Airoldi, 68 anni di Merate (il paese di Manzoni, sottolinea) e Sergio Tomasi, 57 anni di Milano centro.