L'Aquila, case post-sisma scadenti: militare arrestato con l'accusa di corruzione

4 Aprile 2013

Ai domiciliari sottufficiale del Genio che ha gestito gli appalti dell’emergenza. Sotto sequestro i Map di quattro frazioni ma gli sfollati per ora restano dentro

L’AQUILA. «Marescia’, a te che ti deve venì? Lo sanno tutti cosa voglio: il dieci per cento». Così parlò al telefono Rocco Ragone, 51 anni, nato e residente a Mola di Bari, «Primo maresciallo dell’Esercito italiano», come si legge nel capo d’imputazione dell’ordinanza che ne dispone l’arresto (ai domiciliari). Il sottufficiale, che ha gestito la fase post-emergenziale come componente della task-force per la realizzazione di alcuni Moduli abitativi provvisori, prima di approdare alla struttura di missione per le occupazioni d’urgenza e le espropriazioni, è accusato di corruzione, peculato, estorsione, falso, truffa ai danni dello Stato, soppressione di atti, frode nelle pubbliche forniture. A suo carico disposti anche una serie di sequestri preventivi. I sigilli sono scattati a un carrello per trasporto autovetture, a un’utilitaria («ci sono prove di illecita dazione», scrive il gip); a un’abitazione; a tre conti correnti («per evidente sproporzione tra beni e somme in possesso e fonti di reddito»). Beni per circa 700mila euro. Il pm Antonietta Picardi (le indagini sono della Finanza) aveva chiesto per lui il carcere e i domiciliari per l’imprenditore Luigi Giammarino, 39 anni, residente a Montefino (Teramo). Il gip Giuseppe Romano Gargarella ha disposto i domiciliari per Ragone e l’obbligo di presentazione ai carabinieri per l’imprenditore, accusato di corruzione e frode. Avviato anche l’iter per la sospensione dall’esercizio dell’attività a carico di 5 imprenditori delle province dell’Aquila, Teramo e Potenza per ipotesi di frode.

GLI INDAGATI. Sono dieci (compreso Ragone), due dei quali coperti da omissis. Gli altri 7 nomi sono Luigi Giammarino, 39 anni; Maria Savini (36), nata a Teramo e residente a Cerchiara di Isola del Gran Sasso; Mauro Rinvenuto (50), nato a Vittorito e residente a Pratola Peligna; Alvaro Tollis (50 anni), nato e residente a Sulmona; Massimo Di Donato, (50), nato a Teramo e residente a Nepezzano, procuratore speciale Meg costruzioni; Giancarlo Di Bartolomeo, (46), nato a Teramo e residente a Nepezzano, amministratore unico Meg; Nicola Gioscia (63), nato a Laurenzana (Potenza) e residente a Tito Scalo (Potenza). Le accuse, a vario titolo, dal falso alla frode e inadempimento dei contratti.

CASE SCADENTI. Per l’accusa, il principale indagato ha sfruttato la posizione nella struttura appaltante per le opere di somma urgenza post-sisma. È emerso che il sottufficiale del Genio, incaricato di pubblico servizio, ha usufruito, per scopi personali, di beni destinati all’ufficio come le autovetture fornite regolarmente dalle imprese alla stazione appaltante. I reati sono stati commessi «grazie a imprenditori compiacenti». Nel mirino le «donazioni» da parte di una ditta «favorita nell’esecuzione di lavori appaltati» che aveva realizzato alcuni Map «con materiali scadenti e in modo difforme dalle norme di costruzione». L’accusa è anche quella di aver «artefatto» i campioni di calcestruzzo destinati alle prove di resistenza del cemento armato. Carenze che dovranno essere «sanate».

MAP SEQUESTRATI. Un capitolo dell’indagine riguarda anche il sequestro preventivo dei Map di Cansatessa-San Vittorino, Assergi (dal numero 1 al 5) e Tempera 2 (numeri 2 e 4). Il giudice autorizza gli occupanti degli stessi a utilizzare i Map fino al 15 aprile. Nominata custode la dirigente comunale Patrizia Del Principe con il compito di «trovare una sistemazione alle persone residenti in quei Map che appaiono pericolosi (autorizzate a permanere temporaneamente all’interno delle strutture in attesa di un’idonea sistemazione) e ripristinare la sicurezza».

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