L'Aquila, Comune e ingegneri nuovo prezzario per la ricostruzione

De Santis: intoppi alle pratiche per l’acquisizione di atti di regolarità contributiva (Durc)

L’AQUILA. Per superare gli intoppi burocratici che si sono frapposti in queste ultime settimane per le case B e C serve un prezzario della ricostruzione. Un’idea condivisa dall’assessore comunale Pietro Di Stefano e dal presidente dell’Ordine degli ingegneri Paolo De Santis. "Si tratta di un prezzario" dicono "che tenga conto di interventi e lavorazioni legati alle nuove tecnologie che l’anticipata normativa sismica consente di utilizzare". Nel mirino, ovviamente, i disagi per le case B e C sorti in seguito all’abbassamento del prezzo delle fibre di carbonio, usate per la ricostruzione di edifici danneggiati ma non da demolire.

Una richiesta che è stata sostenuta ancora dall’Ordine degli ingegneri in occasione di un incontro con l’architetto Gaetano Fontana capo della struttura tecnica di missione.
In una nota inviata dagli ingegneri il 14 aprile al commissario Gianni Chiodi e a tutte le istituzioni interessate alla ricostruzione, vengono messe in evidenza dei punti ritenuti non chiari nel decreto 5 del 31 marzo 2010 del commissario per la ricostruzione. "Si rappresenta nel decreto" è scritto nel documento, "che in esso si prevede un diverso trattamento per i cittadini che hanno già avuto il contributo definitivo da quelli che hanno ancora la pratica in istruttoria. Nel primo caso non si comprende quale criterio sia stato adottato anche nella considerazione che i prezzi, quelli della deliberazione dell’8 febbraio 2010, non hanno analogia tecnologica con i prezzi riportati nel prezzario 2000 anche se aggiornato con indici Istat".

"Il comma 4", prosegue il documento, "prevede che la determinazione del prezzo deve essere eseguita in fase di liquidazione lasciando dubbi interpretativi se questo sia di competenza del professionista o degli uffici comunali. Il comma 5 dell’articolo unico prevede la possibilità di utilizzo delle economie derivanti dalla riduzioni dei prezzi senza indicare le modalità procedurali. In particolare è da chiarire se gli uffici comunali possono rilasciare immediatamente, come chiesto dall’Ordine, i contributi definitivi prevedendo la redazione della perizia di variante prima della conclusione dei lavori. Quanto rappresentato è di estrema urgenza al fine di non continuare artatamente a indicare il mondo professionale come intralcio alla ricostruzione".

Ma gli ingegneri fanno anche altre valutazioni segnalando che le pratiche rallentano anche per altre ragioni. "Per ogni stato di avanzamento dei lavori" si legge nella nota inviata a Fontana, "gli uffici comunali chiedono la conferma della regolarità contributiva (Durc) ma il rilascio avviene con tempi superiori al mese". Viene anche richiesto un protocollo di intesa con Inps, Inail, Cassa edile ed Edil cassa al fine di un immediato rilascio del Durc. Viene inoltre rilevato che il Comune, per la verifica delle contabilità presentate, pur operando, non è sufficiente numericamente a evadere le pratiche.