L'Aquila, il centrosinistra vuole la testa del manager della Asl

Contro Silveri il sindaco Cialente, la senatrice Pezzopane e i capigruppo della maggioranza in Comune

L’AQUILA. Che sin dal giorno dopo le elezioni regionali il centrosinistra aquilano volesse le dimissioni del manager dell’Asl Giancarlo Silveri non è una novità. Finora, però, la battaglia anti-manager era stata fatta a colpi di spillo. A far venire fuori in maniera finalmente chiara gli esponenti politici della maggioranza che guida il Comune è bastato un “blitz” della commissione comunale di garanzia guidata da Raffaele Daniele (uomo di centrodestra) in ospedale e il giudizio sostanzialmente positivo sull’operato di Silveri che la commissione stessa ha riferito alla pubblica opinione. Ieri fra i maggiorenti del centrosinistra c’è stato un sussulto. I

primi a prendere carta e penna sono stati i capigruppo in consiglio comunale Maurizio Capri (Pd), Giuliano Di Nicola (Idv), Ermanno Giorgi (Centro Democratico), Giustino Masciocco (Sel), Antonio Nardantonio (Psi), Enrico Perilli (Prc), Salvatore Placidi (Cattolici Democratici) che hanno scritto: «In merito alla visita della quinta commissione consiliare “Controllo e Garanzia” – che peraltro non era al completo – all’ospedale San Salvatore vanno fatte alcune considerazioni. In primo luogo non è compito del consiglio comunale promuovere o bocciare il direttore generale di un’azienda sanitaria, bensì di altro organismo, cui sono demandate la nomina o la revoca. In secondo luogo i dati forniti nel corso dell’incontro con i vertici dell’Asl necessitano di approfondimenti e di un’attenta valutazione.

Destano infatti preoccupazione alcune scelte recentemente assunte dai vertici dell’Asl e da noi non condivise. Continueremo dunque a monitorare il livello del servizio sanitario, riportando però la competenza in materia nella sede opportuna e deputata, vale a dire la terza commissione consiliare “Politiche sociali, culturali e formative”. Nel frattempo aspettiamo che il direttore generale Silveri accetti l’invito, da tempo formulato dal consiglio comunale, a partecipare a una seduta consiliare dedicata alle problematiche della sanità locale. Invito da lui pubblicamente declinato con motivazioni pretestuose». Anche il sindaco Massimo Cialente ha preso le distanze dalla commissione garanzia. Su Facebook, in un intervento, a un certo punto afferma: «Sto aspettando ancora le indagini della V commissione sulle aziende partecipate; non se ne vuole parlare, ma si trova il tempo di andare in ospedale al posto della III commissione consiliare Affari sociali». Affondato Raffaele Daniele.

La senatrice Pezzopane è intervenuta invece sul caso «L’Aquila per la vita». Scrive la parlamentare: «Lo stop all’assistenza domiciliare ai malati oncologici è una vergogna. La situazione nell’Asl aquilana appare in tutta la sua gravità. Nell’ospedale aquilano sono state mortificate le competenze e i problemi dei malati gravi e terminali non interessano né al manager, né a chi fa inopportune difese politiciste. L’assessore regionale alla sanità Paolucci intervenga per sollecitare il manager dell’ Asl a porre riparo a quest’ennesima umiliazione alla sanità aquilana. L’Aquila per la vita svolge da anni un ruolo essenziale, nella cura domiciliare dei malati di cancro. Non è pensabile che il servizio si possa bloccare, interrompere o peggio ridimensionare a causa della mancata convenzione con due ricercatrici. È questa l’ennesima prova di una gestione dell’ Asl aquilana fallimentare, a cui bisogna porre immediatamente fine». Affondato Silveri. (red.aq.)

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