L'Aquila, operaio morto: pronti gli avvisi di garanzia

L’uomo di Giulianova schiacciato da una trave mentre montava un macchinario

L'AQUILA. Pronti gli avvisi di garanzia nell'ambito dell'inchiesta sul decesso dell'operaio giuliese di 52 anni, Nicola Salvi, schiacciato da una trave mentre montava un nuovo macchinario all'interno della ditta Forex a Bazzano. Intanto il Pm, Roberta D'Avolio, ha convalidato i sequestri dei macchinari fatti dopo l'incidente dalla polizia all'interno dello stabilimento.

Tra oggi e domani è previsto l'invio degli avvisi di garanzia (cinque o sei) in cui si ipotizzano i reati di omicidio colposo e lesioni personali gravi, in vista dell'autopsia prevista domani nell'ospedale di Avezzano. Va detto che si tratta di avvisi «tecnici», che riguardano soprattutto responsabili legali delle ditte e responsabili della sicurezza, inviati dalla procura solo per consentire loro di nominare dei propri consulenti. Di lì a trovare responsabili della tragedia ce ne corre ancora molto.

Una autopsia inevitabile ma che per certi aspetti sembra marginale visto che la dinamica della tragedia è fin troppo chiara. Gli investigatori della squadra Volante della Questura dell'Aquila, coordinati dal dirigente Paolo Pitzalis e gli ispettori della Asl, hanno consegnato ieri un rapporto nel quale si conferma che la trave è caduta sull'operaio per il cedimento della catena che la teneva sospesa. Occorre precisare che la trave pesava addirittura quattro tonnellate e ha preso alla spalle il povero operaio che non ha avuto modo di scansarsi. Salvi, invece, Remo Chiodi, di 63 anni, anche lui giuliese, urtato dalla sbarra, e contitolare della ditta per il quale Nicola Salvi lavorava, ha riportato un forte trauma toracico giudicato guaribile dai medici dell'ospedale San Salvatore in trenta giorni. Miracolato, invece, un terzo operaio rimasto illeso. Ci si chiede la ragione per la quale la catena, tarata per un peso di 6 tonnellate, abbia ceduto. Sembra certo che il macchinario si è inceppato e la catena ha preso in carico anche un altro pezzo della struttura che ha superato il peso che poteva sopportare. Per arrivare alla verità sarà inevitabile secondo alcuni la nomina di un perito che con una consulenza sbrogli la matassa.

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