il dramma della crisi

L'Aquila, perde il lavoro, si toglie la vita a 36 anni

Oggi l'autopsia sull'ex dipendente della Tensiter padre di due bambini che ha bevuto l’acido muriatico. La compagna era in casa ma non ha fatto in tempo a bloccare il gesto repentino

L’AQUILA. Ancora un dramma che affonda le sue radici nella grave crisi occupazionale dell’Aquilano. Piero Fiordigigli, 36 anni, di Paganica, due figli, già dipendente della Tensiter, non riusciva a sopportare il fatto di essere stato messo in mobilità per via della crisi aziendale che sembra di difficile soluzione. Due giorni fa, vittima di una comprensibile depressione, la decisione di farla finita bevendo acido muriatico. Ieri mattina, dopo ore di agonia, l’organismo non ha retto e la breve vita del giovane operaio è finita.

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Questa la drammatica ricostruzione delle ultime ore del giovane aquilano. L’altra mattina, in preda alla disperazione, aveva inviato un sms a un suo amico comunicandogli l’intenzione di farla finita. Questi ha poi avvertito la compagna del giovane affinché si recasse nella loro abitazione per evitare il drammatico epilogo. Lei, uscita dal lavoro, è corsa a casa e sembrava che la sua presenza fosse riuscita a indurlo a desistere dalla convinzione di farla finita. Quando tutto sembrava rientrato c’è stata la tragica svolta. Il giovane si è allontanato e ha bevuto di scatto l’acido muriatico che aveva versato in un bicchiere.

La compagna che era vicina a lui, e che è stata presa alla sprovvista in quanto credeva di averlo tranquillizzato, ha dato l’allarme senza poter fare altro in quanto beffata dal repentino gesto del giovane. L’ambulanza del 118 è arrivata in tempi rapidi, ma la situazione clinica era già compromessa. Immediato il ricovero nel reparto di rianimazione dell’ospedale San Salvatore dove i medici hanno avviato le terapie adatte ben sapendo, però, di avere a che fare con un caso gravissimo. Ieri mattina, purtroppo, la fibra del giovane non ha retto alla gravissime lesioni interne e i medici ne hanno constatato il decesso.

Si tratta di una tragedia che ha gettato nello scoramento non solo la famiglia del giovane, ma tutta la frazione di Paganica dove abitava. Tuttavia, la magistratura ha aperto un’indagine. Gli uomini della squadra Volante, coordinati da Nicola Di Pasquale, hanno sequestrato il contenitore dell’acido muriatico e il bicchiere e hanno sentito a sommarie informazioni tutte le persone che avevano avuto modo di contattare Piero nelle ultime ore della sua vita. La procura della Repubblica, nell’aprire il fascicolo d’ufficio, ha disposto per questa mattina l’autopsia. Dopodiché verrà emesso il nulla osta per la tumulazione.

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