L’Aquila protesta a Roma Cialente bussa al governo

Oggi trasferta istituzionale a Palazzo Chigi, i sindaci porteranno i progetti bloccati in attesa di ricevere i finanziamenti. Domani al Senato seduta sul post-sisma

L’AQUILA. Carriole o non carriole, arriveremo a Roma. Questo il proclama del sindaco Massimo Cialente che stamani alle 10,30 busserà, coi piedi, al grande portone di Palazzo Chigi. Infatti avrà in mano (e probabilmente anche in altri contenitori, non si sa se carriole, callarelle o altro) le 5mila pratiche per la ricostruzione bloccate «perché mancano i soldi».

IL PRECEDENTE. L’ultima di Cialente e della delegazione di sindaci insieme a Roma risale al primo febbraio 2012. A Largo Chigi 19 – nel giorno della nevicata record all’Aquila – c’era pure, con Gaetano Fontana, l’allora commissario per la ricostruzione Gianni Chiodi. Che oggi, da presidente della Regione con capoluogo L’Aquila, più o meno alla stessa ora, a Palazzo dell’Emiciclo, farà il controcanto a Cialente nel corso di una conferenza stampa in cui parlerà di «incentivi alle imprese del cratere sismico». Impensabile solo pensarlo sfilare in carriola accanto a Cialente. Sarebbe troppo. Tuttavia, la singolare concomitanza della rivendicazione da una parte e della declamazione dall’altra rappresenta l’ennesimo segnale di divisione tra le istituzioni in perenne campagna elettorale. Anche attorno a un tema come la ricostruzione su cui, invano, viene da quattro anni invocata una mobilitazione più o meno congiunta. Del resto, la stessa protesta annunciata da Cialente con le carriole ha spinto l’assemblea cittadina, unitamente ad altri movimentisti, a rimarcare subito le differenze tra le «loro» carriole e quelle imbracciate dal sindaco. Sperando che a Roma non ci si formalizzi né sullo stato di conservazione delle carriole né sulle polemiche sul copyright né su tutto il resto, Cialente, la delegazione di sindaci, assessori e consiglieri comunali spera di portare a casa almeno qualche risultato. Nella fase preparatoria della trasferta romana (ieri sera a Villa Gioia l’incontro definitivo) non sono mancati i distinguo. C’è chi ha eccepito, ad esempio, che stamani alle 9,30 è in calendario una riunione della Prima commissione.

DOMANI AL SENATO. La manifestazione di oggi, che prevede il «concentramento» alle 9,30 in Piazza San Silvestro, a Roma, da dove i partecipanti raggiungeranno Palazzo Chigi, apre la due giorni aquilana a Roma che si completa, domani, con la seduta del Senato dedicata alla ricostruzione. «Saranno due giornate impegnative», afferma, in una nota, la senatrice Stefania Pezzopane. «Due giornate romane, nel segno della mobilitazione, per la ricostruzione dell’Aquila e del cratere sismico. Sarò insieme al sindaco dell'Aquila, alla giunta e al consiglio comunale, davanti alla Presidenza del Consiglio, con cinque carriole di progetti per la ricostruzione. Sono oltre 5000 le pratiche consegnate a Fintecna. Di queste, 1914 hanno concluso l’iter della filiera e sono pronte per i lavori. Ma restano al palo se il governo non stanzia altre risorse. Il governo deve contrarre un mutuo con la Cassa depositi e prestiti per avere un flusso di risorse continuo, pari ad almeno un miliardo l’anno, altrimenti la città morirà. Lo diremo con chiarezza al sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri Antonio Catricalà, con cui abbiamo un incontro. Lo ripeterò con fermezza domani al Senato, nella seduta pomeridiana di Palazzo Madama, quando si svolgerà il dibattito sulla ricostruzione post-sisma. Chiederò l’impegno di tutte le forze politiche presenti».

©RIPRODUZIONE RISERVATA