L’Aquila zona rosa, grande festa  Pienone per l’arrivederci al Giro 

Folla in piazza Duomo: tutti in fila per entrare nel villaggio a caccia di foto e gadget della corsa Lungo il percorso tanti applausi per i corridori, esposte anche bandiere a sostegno della Palestina

L’AQUILA. Le prime otto note dell’inconfondibile riff di Sweet Child o’ Mine, uno dei successi senza tempo dei Guns n’ Roses escono in loop dagli altoparlanti di piazza Duomo. Come a ritardare l’inizio della canzone giusto il tempo di permettere ai 184 ciclisti di uscire dai cancelli di partenza e allineare i manubri verso corso Federico II. Poi lo start “ufficioso” del sindaco, Pierluigi Biondi, davanti alle due transenne installate per separare gli atleti dalla gente. Una bandiera rosa al posto della bandiera a scacchi, ma l’effetto è lo stesso. In tanti ad accompagnare i corridori lungo il Corso, la Villa comunale e viale di Collemaggio. Sul prato della basilica, a salutare la corsa, gli sbandieratori e il gruppo di azione civica Jemo ’nnanzi col tricolore. La corsa ha poi proseguito per via Strinella, viale della Croce Rossa, viale Corrado IV, imboccando la statale 17, dove è cominciato il km 0 della gara. Esattamente due anni fa, il 17 maggio 2019, la città accoglieva l’arrivo della settima tappa alla Villa comunale, mentre nel 2018, il 13 maggio, il Gran Sasso fu teatro della nona tappa. Tre volte negli ultimi quattro anni.
ACCANTO AL TROFEO. «L’Abruzzo ha mostrato il suo volto migliore», ha detto prima della partenza il presidente della Regione, Marco Marsilio, sul palco allestito davanti alla Cattedrale di San Massimo, accanto allo stesso primo cittadino e all’assessore allo Sport Guido Quintino Liris. «Abbiamo visto i nostri atleti, come Giulio Ciccone, dare il meglio sulla tappa impegnativa di Campo Felice. Abbiamo avuto dei comitati organizzatori che ci hanno fatto onore e, soprattutto, abbiamo avuto la possibilità di mostrare in mondovisione gli scorci della nostra terra. Quindi possiamo dirci soddisfatti anche dal punto di vista del potenziale turistico». Impressioni confermate anche da Liris: «L’Aquila si è concessa una giornata meravigliosa mentre abbiamo tutti negli occhi il fascino dell’arrivo sul chilometro sterrato di Campo Felice. Qualcosa che resterà nella storia di questo sport. Tante cose sono state possibili in Abruzzo anche grazie all’impegno concreto della nostra gente, anche con investimenti concreti che ci hanno fatto fare la differenza con altre Regioni che hanno visto vari Comuni tirarsi indietro». Entrambi i rappresentanti della Regione – con loro anche il vicepresidente della giunta, Emanuele Imprudente – hanno parlato della possibilità che il Giro torni a organizzare tappe significative in Abruzzo anche dalla prossima edizione.
IL TERRITORIO. «Questa partenza, che mancava da tantissimi anni all’Aquila, non è meno emozionante dell’arrivo sullo sterrato che abbiamo vissuto domenica scorsa a Campo Felice», ha sottolineato poi il primo cittadino. «Abbiamo vissuto una bellissima giornata, con un pubblico accogliente e festante che con disciplina ha attraversato il centro storico. La grande partecipazione è testimoniata dalle vetrine rosa, dalle tante famiglie entusiaste, dagli alberghi e i ristoranti pieni. È un modo perfetto di ripartire ed era lo slancio di cui avevamo tutti bisogno».
IL COMITATO. Biondi ha rivolto anche i suoi saluti a «due persone straordinarie che hanno a cuore il capoluogo d’Abruzzo: Mauro Vegni, direttore del Giro, e Maurizio Formichetti, che hanno creduto anche quest’anno nell’Abruzzo e nelle sue bellezze». Non è mancato il ringraziamento a tutto il comitato città di tappa, al coordinatore Vittorio Fabrizi, al consulente tecnico, Ivan De Paolis e all’assessore allo Sport, Vito Colonna. LA FOLLA. Il centro storico gremito in una giornata in cui la magia della kermesse ha vinto qualsiasi timore legato al coronavirus. A parte le mascherine e i tamponi imposti esclusivamente agli addetti ai lavori del villaggio rosa, difficile garantire il distanziamento specie a ridosso delle transenne del corso. Appare dunque difficile da comprendere la scelta di chiamare in causa la Corale Gran Sasso solo per fare sfoggio dei costumi tradizionali e di rinunciare agli squilli di tromba in piazza del gruppo dei Bandierai dei Quattro Quarti.
PALESTINA. Al passaggio lungo viale della Croce rossa, attivisti aquilani hanno voluto esporre le bandiere della Palestina per esprimere la loro solidarietà e vicinanza agli abitanti della striscia di Gaza.
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