La Asl: «Torniamo alla normalità» Ma gli hacker attaccano la Regione 

Malfunzionamenti allo sportello online del settore Ambiente, sospeso il servizio per precauzione L’azienda sanitaria riferisce in consiglio, D’Amario garantisce: «Livello di sicurezza accettabile»

L’AQUILA. La guerra informatica riguarda tutto l’Abruzzo ed è tutt’altro che conclusa. Come gli hacker avevano minacciato esplicitamente. Sotto assedio in questi giorni ci sarebbe la rete informatica degli uffici della giunta regionale, già attaccata senza successo a marzo insieme ai sistemi del consiglio. Oggi ci sarà un vertice tra i tecnici, che stanno verificando in particolare quanto sta accadendo allo sportello Ambiente online della Regione. Il settore ha comunicato agli utenti che «a causa del malfunzionamento lo sportello risulta inaccessibile dal giorno 12 maggio sia per gli utenti esterni che per il personale interno all’ente». Per questo «si considerano sospesi tutti i termini dei procedimenti a fare data dal 12 maggio fino alla data di ripristino dello stesso». I tecnici, intanto, ieri hanno fissato una serie di interventi per irrobustire la sicurezza e riaprire con maggiori garanzie il servizio. Del resto anche il sito web del consiglio regionale era rimasto inaccessibile fino al week end scorso.
Nel frattempo la Asl Avezzano, Sulmona, L’Aquila, vittima del violentissimo attacco hacker principale, oggi entra nel suo 21° giorno di emergenza. «Stiamo tornando rapidamente alla normalità», ha garantito il direttore generale Ferdinando Romano, mentre si lavora al ripristino totale dei sistemi informatici e degli archivi e continuano le indagini sull’attacco dei cybercriminali del gruppo “Ransomware Monti”e sulla diffusione di centinaia di Gigabyte di dati sensibili di pazienti e dipendenti sul dark web. Romano ha parlato ieri alla conferenza dei capigruppo del consiglio regionale, che lo ha ascoltato insieme all’assessore alla Salute Nicoletta Verì e al direttore del dipartimentosanitario della Regione Claudio D’Amario. Nella riunione è stata annunciata la disponibilità del presidente Marco Marsilio a riferire nella prossima seduta del consiglio regionale del 30 maggio. Romano ha parlato di un «attacco esteso che ha interessato diverse realtà pubbliche a livello nazionale» e ha certificato che «i servizi di pronto soccorso, trasfusionale e la gestione dei pazienti oncologici è stata sempre garantita. In sofferenza, soprattutto, i laboratori di analisi». Verì e D’Amario hanno riportato la strategia di sicurezza informatica che dal 2020, con il “Piano Sanità Digitale”, «ha fornito alle Asl abruzzesi protocolli e risorse per migliorare e implementare l’infrastruttura informatica e le reti». Inoltre, D’Amario ha assicurato che «in questi giorni tutti i sistemi delle aziende sanitarie sono stati sottoposti a importanti “stress test” per monitorare la capacità di resistenza ad ulteriori attacchi, definendo “accettabile” il livello di sicurezza».
Il capogruppo di Fratelli d’Italia Massimo Verrecchia ha ricordato sui dettagli tecnici della vicenda come «in questa fase di indagini si debba utilizzare un doveroso e responsabile riserbo, come concordato con azienda e inquirenti». E ha parlato di «atto terroristico improvviso di cui la Asl è vittima», assicurando «vicinanza all’azienda e al personale, che ha dato il meglio per ridurre i disagi». Insoddisfatta l’opposizione, che dopo la riunione è tornata all’attacco con Silvio Paolucci del Partito democratico e Giorgio Fedele del Movimento 5 Stelle: «L’audizione si è svolta tra balbettamenti e incongruenze. Ha messo in luce, ancora una volta, il pressapochismo con cui è stata gestita la crisi. Tutti i chiarimenti attesi non sono arrivati. Quel poco che sono venuti a riferire avrebbero potuto e, dovuto, farlo già venti giorni fa. Ora ci auguriamo un atteggiamento diverso di Marsilio in consiglio regionale, dove ci aspettiamo chiarisca tante cose, dai tempi del ritorno alla normalità al perché il sistema delle prestazioni più sensibili sia stato così vulnerabile».
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