La cosca puntava ai lavori del terremoto

Nel mirino della 'ndrangheta l'acquisizione della Cosbau impegnata nel Progetto case

L'AQUILA. Che la 'ndrangheta puntasse ad accaparrarsi lavori per il dopo terremoto non esistevano dubbi ma ieri l'esito del maxi blitz contro le cosche calabresi, ha svelato uno degli obiettivi principali: appropriarsi della Cosbau, importante ditta con appalti nel Progetto case.

L'INCHIESTA.
Infatti La società «Perego General Contractor» amministrata di fatto da Andrea Pavone arrestato assieme al boss Salvatore Strangio nell'ambito della maxi operazione con 300 arresti delle Dda di Milano e Reggio Calabria, tentò di scalare la Cosbau spa. Il piano però, come spiega il gip di Milano Giuseppe Gennari che ha firmato l'ordinanza, fallì. La Perego, che stando all'inchiesta era di fatto gestita dagli Strangio, prevedeva «grandi possibilità di sviluppo e commesse di notevole rilievo economico e politico».

Mettere le mani su Cosbau significava per Strangio, Pavone e compagnia, entrare alla grande nel giro degli appalti pubblici. «Nella società che avrebbe dovuto finanziare Cosbau e garantire l'ingresso nella società trentina al clan calabrese», spiega il giudice, «Pavone entra attraverso lo schermo di una fiduciaria svizzera mascherata in un abile sistema di scatole cinesi».

Tuttavia, «contrariamente a quanto sperato da Pavone la scalata Cosbau non andrà in porto». Il gip nell'ordinanza fa anche riferimento a una serie di lavori acquisiti in Lombardia dalla Perego (società poi fallita, perché le casse vennero svuotate dagli arrestati) anche grazie alla compiacenza di amministratori pubblici locali, come «l'acquisizione di una cava e delle relative autorizzazioni, non ancora in possesso di Perego nel Cremonese». La Cosbau era nel mirino anche per via dei vantaggi tipici di tali operazioni riguardanti l'acquisizione di aziende in gravi difficoltà economiche.

Anche se forse gli investigatori abruzzesi erano all'oscuro di questa manovra certamente non lo sono circa le intenzioni della malavita organizzata calebrese di intrufolarsi con dei prestanome negli appalti e soprattutto nei subappalti dove i controlli sono minori. Le segnalazioni e gli appelli fatti pubblicamente dai magistrati aquilani per il rischio di infiltrazioni sono stati molto espliciti nelle settimane scorse.

LA COSBAU.
Questa azienda che si occupa di costruzioni e anche di edifici prefabbricati ha lavorato non poco nel cantiere della ricostruzione. Infatti, insieme ad altre grandi aziende, ha realizzato tra Cese di Preturo (soprattutto) e Paganica una dozzina di condomini di tre piani per circa 288 appartamenti per un totale 25 milioni di euro. Appartamenti, che sulla scorta di quanto previsto nell'appalto sono stati consegnati in pochi mesi. Tuttavia l'azienda non sta vivendo un momento particolarmente florido sotto il profilo economici. Infatti pochi mesi fa è stata messa in vendita in seguito a un indebitamento di circa 90 milioni. Anche perchè di fronte a un debito così significativo le banche hanno chiuso i rubinetti.

Nel destino della Cosbau, la maggiore impresa edile del Trentino, c'è adesso la ricerca di compratori, di singoli rami d'azienda o dell'intera attività. In seguito a ritardi di pagamenti per i lavori fatti in Abruzzo l'azienda ha avuto problemi ulteriori. La Protezione civile, comunque, spiegò che i ritardi nelle erogazioni dei fondi furono imputabili alla mancata trasmissione di atti che dovevano essere inviati dalla stessa azienda trentina relativa ai pagamenti corrisposti ai subappaltatori.

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