La delega al bilancio passa a Trifuoggi Il patrimonio a Capri

Il sindaco: «Ora senza De Santis la giunta ha più equilibrio» La replica dell’ex assessore: «Pretestuosa la mia cacciata»

L’AQUILA. Lo scontro in Comune non accenna a placarsi. Anzi diventa uno squarcio nel quale ora tutti vogliono “beccare”, con l’opposizione che vede nella nuova crisi in maggioranza un’occasione ghiotta per dare il colpo finale all’amministrazione di centrosinistra. Il sindaco Massimo Cialente ieri ha provveduto ad assegnare le deleghe dell’assessore Lelio De Santis, cacciato dalla giunta dopo la conferenza stampa in cui aveva parlato di caos amministrativo, agli altri assessori. Il Bilancio e il Turismo sono andati al vicesindaco Nicola Trifuoggi, gli usi civici all’assessore Pietro Di Stefano e il patrimonio all’assessore Maurizio Capri.

L’ex assessore De Santis intanto ha voluto dare di sé l’immagine di una persona tutto sommato tranquilla nonostante la bufera politica che lo ha coinvolto e ha risposto al telefono durante la spesa in un supermercato. «Prendo atto della decisione sacrosanta del sindaco», ha commentato, «ma respingo al mittente l’interpretazione esagerata secondo cui io avrei criticato l’operato degli assessori e della giunta: sarebbe stato come criticare me stesso». Invece no: l’intento malcapito o malraccontato dell’ex assessore (e segretario regionale dell’Italia dei valori) e dell’intero gruppo consiliare Idv nella conferenza stampa incriminata, era quello di «rilanciare l’attività amministrativa bloccata e rimettersi al lavoro tutti insieme». Decisione «pretestuosa» quella di Cialente di cacciare l’assessore al Bilancio dalla maggioranza anche per il segretario nazionale Idv Ignazio Messina, per il quale «è evidente che il sindaco ritiene che l’Italia dei valori non debba più essere maggioranza di governo», ha scritto in una nota, sottolineando che «mai i consiglieri dell’Idv hanno votato contro un atto significativo della giunta». Invece, qualche sassolino dalle scarpe il sindaco ieri mattina se l’è voluto togliere: «Dirigenti ritardatari? De Santis guardi al ritardo con cui ci consegna il Bilancio». Quanto alle progettazioni (che secondo l’Idv resterebbero nei cassetti dei dirigenti per mesi e anni), Cialente rimanda la palla al mittente: «Se il Bilancio viene consegnato a novembre, ci resta un mese e non si riesce a rispettare i tempi previsti dalle leggi. E i soldi tornano indietro». Replica pronta di De Santis: «L’ufficio Bilancio ha fatto sempre il suo dovere. Se l’anno scorso il documento è arrivato a luglio è stato per colpa del governo nazionale e non certo mia. La variazione, ora, sta rispettando i tempi. Si è convenuto tutti insieme in giunta», ha spiegato l’ex assessore, «di procedere soltanto a una variazione di assestamento, che io ho trasmesso nella giornata di giovedì scorso mentre il sindaco mi sfiduciava: un mese prima del termine in cui la bozza della variazione va approvata, il 30 novembre».

Un rimpallo di responsabilità che appare lontano da quegli uffici in cui si vivono tutti i giorni le difficoltà di una macchina amministrativa alle prese con criticità che hanno ricadute sui servizi ai cittadini. Tra cui la carenza di personale che per Cialente è il peccato originale dei governi nei confronti dell’Aquila.

Com’è, intanto, lo stato di salute della giunta? «La giunta ha ritrovato solo ora il suo equilibrio», ha detto convinto il sindaco, ora che non c’è più l’esponente dell’Idv, mentre è ancora da capire cosa vorranno fare il capogruppo Giuliano Di Nicola (che non avrebbe alcuna volontà di uscire dalla maggioranza) e Adriano Durante. E mentre De Santis definisce un «editto bulgaro» la sua cacciata, per Cialente «la verità è che l’ex assessore voleva altre deleghe».

Marianna Gianforte

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