La Diocesi affitta case per accogliere i profughi

Il Centro Rindertimi e la canonica di Sante Marie si aprono agli immigrati Don Michelangelo: informata la Prefettura, ci siamo messi a disposizione

AVEZZANO. Arrivano nuovi profughi nella Marsica. Le porte del centro Rindertimi di Avezzano e della casa canonica della chiesa di Santa Maria delle Grazie di Sante Marie si sono aperte per gli extracomunitari fuggiti dai loro paesi d’origine e arrivati in Italia a bordo di barconi in cerca di un futuro.

Dopo la richiesta di aiuto dell’Italia in Abruzzo finora sono arrivati 1.300 immigrati di cui 179 nella Provincia dell’Aquila. Sono ospitati in strutture alberghiere, in centri di assistenza e in abitazioni private.

Tutti si stanno adoperando per aiutarli e l’Europa, per sdebitarsi, versa nelle casse degli assistenti 35 euro al giorno a persona necessari per pagare le spese di soggiorno e i pasti.

«Ho pregato la Prefettura di avvisare i sindaci di quando arrivano gli immigrati nei vari paesi marsicani e abruzzesi», ha commentato il presidente della commissione regionale speciale per il monitoraggio del fenomeno migratorio e del fenomeno sommerso, Emilio Iampieri, «stanno arrivando altre persone tutte in attesa dell’asilo politico. I tempi purtroppo per la valutazione delle domande sono molto lunghi e si rischia che possano rimanere nelle comunità abruzzesi per molti mesi. Se la commissione decide che un migrante non ha diritto all’asilo politico e quindi va rimpatriato questo potrebbe fare ricorso e di conseguenza i tempi potrebbero dilatarsi».

«Abbiamo visitato alcuni di questi centri», aggiunge, «per assicurarci che siano in sicurezza e tutto è sotto controllo. La prefettura ci assicura che gli allontanamenti sono pochi, in ogni caso io ho scritto al ministro Angelino Alfano per chiedere l’istituzione di una commissione di valutazione anche in Abruzzo affinchè i tempi non si allunghino».

Attualmente nella Marsica vengono ospitati una decina di migranti alla Rindertimi e altrettanti, con figli, a Sante Marie. Ogni immigrato percepisce 2euro e 50 al giorno, per le spese personali, più i 35 euro necessari per il soggiorno che vanno però a chi li ospita.

«Il vescovo Pietro Santoro chi ha chiesto di rendere disponibili le case parrocchiali libere», ha spiegato il parroco di Sante Marie, don Michelangelo Pellegrino, che si occupa anche di altre parrocchie del territorio, «avendo più parrocchie con le abitazioni vuote abbiamo dato la nostra disponibilità».

«Tramite il vescovo poi», aggiunge, «il tutto è stato comunicato alla prefettura che cercava strutture libere. A occuparsi dei migranti sarà il gruppo Caritas della nostra parrocchia e gli altri gruppi sempre disponibili per questo tipo di attività».

Eleonora Berardinetti

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