La figlia è sconvolta: «Una notte di terrore»

I familiari del ferito si trovavano in casa quando ci sono stati gli scoppi Una testimone: «È un grave attacco a un rappresentante dell’Arma»

MAGLIANO DE’ MARSI. «Chi ha fatto una cosa del genere? Non abbiamo idea. Non abbiamo mai avuto problemi con nessuno».

La moglie del brigadiere Raimondo Di Lorenzo è davanti all’abitazione in cui vive con il marito e i figli ed è sconvolta dopo una nottata di terrore. «Nel quartiere ci rispettano tutti», va avanti la donna. «Qualche volta ci sono stati piccoli disaccordi con qualcuno. Ma sicuramente non fatti che possono generare un episodio del genere». E aggiunge: «Ho chiamato mio marito al cellulare poco fa», afferma, mentre osserva i carabinieri che fanno i rilievi. «Mi ha rassicurata dicendomi che sta bene e che non mi devo preoccupare».

Al momento dell’attentato contro il marito era in casa e, come i suoi figli, ha sentito forti rumori provenire dalla strada. «Abitiamo vicino a un pub», va avanti, «e ci siamo preoccupati perché abbiamo temuto che qualcuno potesse aver fatto qualcosa al giovane titolare. Per questo mio marito si è precipitato fuori».

Anche la figlia della coppia è sconvolta. «Siamo increduli», afferma la giovane. «È stata una notte di terrore. È stata una grande fortuna che con me dormiva il mio ragazzo». Quando la famiglia del brigadiere in pensione si è resa conto di quello che era accaduto è stato il compagno della giovane a prestare soccorso e ad allertare il 118. «Il mio ragazzo ha accompagnato papà in ospedale», continua la giovane. «Sono andati subito al pronto soccorso, senza neanche aspettare l’ambulanza».

«La casa è piena di sangue», conclude la moglie del carabiniere, che intanto viene raggiunta da alcune vicine di casa che le esprimono solidarietà: «Siamo rimaste davvero senza parole».

«Quando in un paese piccolo e tranquillo come Magliano succede un fatto del genere», aggiunge Gabriella Di Berardino, presidente di un’associazione di promozione sociale molto attiva a Magliano, che è arrivata in via Amiconi richiamata dal passaggio delle auto delle forze dell’ordine, «viene da pensare che è il momento in cui ci si inizi a fare qualche domanda». Di Berardino ha espresso vicinanza alle due donne. «Trovo grave un attacco del genere a un carabiniere», conclude. «Speriamo che quanto prima si sappia la verità».

«Questo fatto ha turbato la tranquillità di Magliano. Non si tratta sicuramente di una circostanza a cui siamo abituati», queste le parole del sindaco Mariangela Amiconi. «È un episodio che ha scosso l’animo di tutti i cittadini maglianesi e la mia, sia come cittadina che come sindaco. La magistratura farà luce, come sempre ha dimostrato di saper fare, su quanto accaduto. Esprimo solidarietà a Raimondo e alla sua famiglia». (m.t.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA