La giovane sulmonese Erika premiata in Vaticano per un’opera sulle ferite di Gaza

La sua opera affronta il tema della guerra di Gaza, trasformando il dolore in preghiera e inviando un messaggio di speranza. Per questo Erika Fossati, collaboratrice della Diocesi di Sulmona-Valva,
ha conquistato il secondo posto al Premio Mariano. Papa Leone XIV ha ricevuto personalmente un’opera della ragazza
SULMONA. La sua opera affronta con tocco delicato ma incisivo il tema della guerra di Gaza, trasformando il dolore in preghiera e la spiritualità in un messaggio universale di speranza. Per questo Erika Fossati, collaboratrice dell'Ufficio comunicazioni sociali della Diocesi di Sulmona-Valva, ha conquistato il secondo posto al Premio Mariano Internazionale 'Maria via di pace tra le culture', promosso dalla Pontificia Accademia Mariana Internazionale.
La premiazione si è svolta nella cornice del Vaticano. In questa occasione, Papa Leone XIV ha ricevuto personalmente una delle opere dell'artista. Il lavoro premiato, intitolato 'Maria, Regina della Pace', ha colpito la giuria per la capacità di fondere arte figurativa, spiritualità e attualità, toccando in particolare il tema del conflitto in Medio Oriente. "Un riconoscimento che celebra l'arte come ponte di pace tra le culture - ha commentato Fossati - Mi onora profondamente, essendo legato a Maria Santissima. Ringrazio chi ha creduto in me e chi sostiene il potere dell'arte come linguaggio universale di pace".
Durante l'udienza in Vaticano, Fossati ha avuto la possibilità di consegnare di persona un suo dipinto al Pontefice. "Un momento che porterò nel cuore per sempre", ha detto, sottolineando l'importanza dell'incontro.
Soddisfazione e orgoglio sono stati espressi anche da monsignor Michele Fusco, vescovo di Sulmona-Valva: "Siamo fieri di questo riconoscimento che onora non solo Erika, ma l'intera nostra comunità diocesana - ha detto - L'arte, quando ispirata dalla fede, diventa uno strumento evangelico potentissimo". Il vescovo ha definito l'opera "un inno alla pace, un richiamo alla preghiera e un segno che anche attraverso la comunicazione e la creatività possiamo contribuire a costruire un mondo migliore, più vicino al Vangelo".