La notte di chi guarda al futuro

Da piazza Palazzo a piazza Duomo il Capodanno degli aquilani in centro
L'AQUILA. Non c'è ancora nessuno davanti al tendone che da qui a qualche ora ospiterà una delle feste più attese della notte di Capodanno, tranne Sallustio muto e solitario con addosso una pala, un secchio e un nastro tricolore. Piazza Palazzo attende così le ultime ore dell'anno.
Il silenzio sulla piazza è rotto solo dal rumore del motore della camionetta che i militari lasciano per tenersi al caldo. È qui che i movimenti cittadini, nati spontaneamente dopo il sisma, hanno deciso di aspettare insieme il 2011, sapendo di lasciarsi alle spalle un anno impegnativo. Questa stessa piazza ha visto gente smistare macerie con carriole e secchi, da passare di mano in mano.
Mucchi di macerie su cui arrampicarsi per dire che «quella notte, alle 3.32 non c'era proprio niente da ridere». Questo spinge i cittadini a tornare qui oggi a ballare e ascoltare musica, facendo finta per una notte che il Farfarello sia ancora aperto. E le note dei Pink Floyd, tra i gruppi più suonati al vecchio pub, scandiscono i ricordi del passato «come quando l'erba era più verde, la luce era più brillante, eravamo circondati di amici la notte era un prodigio». Voglia di ritrovarsi, come di andare avanti.
«L'idea nasce dal desiderio di finire il 2010 insieme», spiegano gli organizzatori, «così come l'abbiamo trascorso. Un anno difficile per noi, per la città dell'Aquila, per il cratere e non solo. Ma anche un anno intenso fatto di mille iniziative, di lotte, di sperimentazioni». Se dodici mesi fa la festa dei cittadini in piazza Duomo aveva inaugurato lo striscione «2010: Riprendiamoci la città», lo slogan scelto stavolta è «Riprendiamoci il futuro» che raccoglie anche gli input delle mobilitazioni dei movimenti studenteschi. Ma stasera le proteste verranno messe da parte, perché «questa iniziativa», sottolineano i promotori, «nasce dalla voglia di trascorrere insieme le prime ore del 2011 per augurarci di continuare a provarci e a resistere. Lo vogliamo fare nel cuore della nostra città per tornare a far vivere la piazza come siamo da sempre abituati a farlo, con la voglia di metterci in gioco e l'autorganizzazione». Così la lista dei gruppi in scena potrà essere aggiornata fino all'ultimo momento, con un palco che darà spazio anche a jam session estemporanee.
Per adesso, quello che è certo è che suoneranno alcuni tra i migliori gruppi cittadini, dai giovanissimi Zona Rossa Krew, nuova icona del rap di denuncia, ai Maninfaccia, ai Secundus e ai Margò. E poi spazio ai dj set, con musica fino all'alba nel tendone riscaldato, almeno nelle intenzioni degli organizzatori. Sarà, tuttavia, un vertice tra l'amministrazione e le forze dell'ordine a fare il punto, stamani, della situazione, stabilendo l'opportunità di prevedere un orario di chiusura delle piazze per ragioni di ordine pubblico. «In ogni caso», valuta l'assessore ai Grandi eventi, Marco Fanfani, «è ragionevole aspettarsi che tra le 2 di notte le feste in strada siano concluse e che la gente raggiunga i veglioni organizzati, comunque chiederemo a tutti la massima elasticità». L'assessore si dice ottimista in merito alle prospettive del capoluogo come attrattiva turistica per questo fine settimana.
«Per il concerto degli Stadio», spiega, «abbiamo visto il tendone di piazza Duomo al completo, con tanti visitatori da fuori, per un totale di almeno 2mila persone». L'auspicio per stasera è quello di fare altrettanto nell'ultima festa promossa del cartellone «Natale per L'Aquila», con un parterre in piazza Duomo che ha visto artisti interessanti del panorama nazionale. Stasera, l'appuntamento conclusivo è con la band aquilana, Malia, e con il comico Alessandro Politi di Zelig. «Grazie a questo tipo di offerte», confida l'assessore, «cerchiamo di attirare in centro gente assortita, ben sapendo che la tipologia dei giovani che saranno in piazza Palazzo è diversa da quelli che sceglieranno piazza Duomo». Una «generazione di fenomeni», nelle parole di Gaetano Curreri il frontman degli Stadio che l'altra sera, dopo aver cantato i successi come «Sorprendimi», «Parole nel vento» e «Ballando al buio», all'Aquila ha dedicato un lungo applauso. Feste anche nei locali delle periferie e dei nuclei industriali. In ogni caso, il capoluogo sta registrando una maggiore affluenza di visitatori, anche di passaggio dalle località di montagna. Non solo «tour delle macerie», ma anche visite guidate finalizzate a far acquisire una consapevolezza reale di quello che è il problema della ricostruzione.
Il silenzio sulla piazza è rotto solo dal rumore del motore della camionetta che i militari lasciano per tenersi al caldo. È qui che i movimenti cittadini, nati spontaneamente dopo il sisma, hanno deciso di aspettare insieme il 2011, sapendo di lasciarsi alle spalle un anno impegnativo. Questa stessa piazza ha visto gente smistare macerie con carriole e secchi, da passare di mano in mano.
Mucchi di macerie su cui arrampicarsi per dire che «quella notte, alle 3.32 non c'era proprio niente da ridere». Questo spinge i cittadini a tornare qui oggi a ballare e ascoltare musica, facendo finta per una notte che il Farfarello sia ancora aperto. E le note dei Pink Floyd, tra i gruppi più suonati al vecchio pub, scandiscono i ricordi del passato «come quando l'erba era più verde, la luce era più brillante, eravamo circondati di amici la notte era un prodigio». Voglia di ritrovarsi, come di andare avanti.
«L'idea nasce dal desiderio di finire il 2010 insieme», spiegano gli organizzatori, «così come l'abbiamo trascorso. Un anno difficile per noi, per la città dell'Aquila, per il cratere e non solo. Ma anche un anno intenso fatto di mille iniziative, di lotte, di sperimentazioni». Se dodici mesi fa la festa dei cittadini in piazza Duomo aveva inaugurato lo striscione «2010: Riprendiamoci la città», lo slogan scelto stavolta è «Riprendiamoci il futuro» che raccoglie anche gli input delle mobilitazioni dei movimenti studenteschi. Ma stasera le proteste verranno messe da parte, perché «questa iniziativa», sottolineano i promotori, «nasce dalla voglia di trascorrere insieme le prime ore del 2011 per augurarci di continuare a provarci e a resistere. Lo vogliamo fare nel cuore della nostra città per tornare a far vivere la piazza come siamo da sempre abituati a farlo, con la voglia di metterci in gioco e l'autorganizzazione». Così la lista dei gruppi in scena potrà essere aggiornata fino all'ultimo momento, con un palco che darà spazio anche a jam session estemporanee.
Per adesso, quello che è certo è che suoneranno alcuni tra i migliori gruppi cittadini, dai giovanissimi Zona Rossa Krew, nuova icona del rap di denuncia, ai Maninfaccia, ai Secundus e ai Margò. E poi spazio ai dj set, con musica fino all'alba nel tendone riscaldato, almeno nelle intenzioni degli organizzatori. Sarà, tuttavia, un vertice tra l'amministrazione e le forze dell'ordine a fare il punto, stamani, della situazione, stabilendo l'opportunità di prevedere un orario di chiusura delle piazze per ragioni di ordine pubblico. «In ogni caso», valuta l'assessore ai Grandi eventi, Marco Fanfani, «è ragionevole aspettarsi che tra le 2 di notte le feste in strada siano concluse e che la gente raggiunga i veglioni organizzati, comunque chiederemo a tutti la massima elasticità». L'assessore si dice ottimista in merito alle prospettive del capoluogo come attrattiva turistica per questo fine settimana.
«Per il concerto degli Stadio», spiega, «abbiamo visto il tendone di piazza Duomo al completo, con tanti visitatori da fuori, per un totale di almeno 2mila persone». L'auspicio per stasera è quello di fare altrettanto nell'ultima festa promossa del cartellone «Natale per L'Aquila», con un parterre in piazza Duomo che ha visto artisti interessanti del panorama nazionale. Stasera, l'appuntamento conclusivo è con la band aquilana, Malia, e con il comico Alessandro Politi di Zelig. «Grazie a questo tipo di offerte», confida l'assessore, «cerchiamo di attirare in centro gente assortita, ben sapendo che la tipologia dei giovani che saranno in piazza Palazzo è diversa da quelli che sceglieranno piazza Duomo». Una «generazione di fenomeni», nelle parole di Gaetano Curreri il frontman degli Stadio che l'altra sera, dopo aver cantato i successi come «Sorprendimi», «Parole nel vento» e «Ballando al buio», all'Aquila ha dedicato un lungo applauso. Feste anche nei locali delle periferie e dei nuclei industriali. In ogni caso, il capoluogo sta registrando una maggiore affluenza di visitatori, anche di passaggio dalle località di montagna. Non solo «tour delle macerie», ma anche visite guidate finalizzate a far acquisire una consapevolezza reale di quello che è il problema della ricostruzione.
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