La Perdonanza diventa a pagamento. Scoppia il caos: “Tradito lo spirito di Celestino V”, “Bene così per motivi di sicurezza”

Giubileo Aquilano, bufera sil Comitato organizzatore. La decisione giustificata dal sindaco Biondi: "Inevitabile dopo la ressa dell’anno scorso”. Ma i cittadini non ci stanno: «Scelta da ripensare, nel 2024 riservati troppi posti ai politici»
L’AQUILA. Si pagherà il biglietto d’ingresso anche per la serata inaugurale della Perdonanza Celestiniana, in programma il prossimo 23 agosto. La novità dell’edizione 2025 delle celebrazioni in onore di Celestino V, annunciata dal sindaco Pierluigi Biondi su Abruzzoweb, non poteva passare inosservata. Come presidente del Comitato Perdonanza, il sindaco giustifica la scelta appellandosi a motivi di sicurezza ed evocando quanto successo lo scorso anno, in cui si registrarono spintoni, insulti e bagarre, davanti alle transenne, tra chi voleva conquistarsi un posto alla cerimonia di apertura. Ma, inevitabili, arrivano le reazioni da parte della politica, ma anche di tanti semplici cittadini. In pochi difendono la decisione, molti dichiarano che diserteranno la manifestazione.
«BIONDI, UN PASSO INDIETRO». Il Pd L’Aquila chiede a Biondi «di fare un passo indietro: così, sta tradendo lo spirito di Celestino V che ci ha donato la Perdonanza come forma di ribellione alla vendita delle indulgenze, al perdono garantito solo a chi poteva permetterselo economicamente. La Perdonanza è una festa popolare, è di tutte e tutti, è il momento identitario del nostro vivere insieme come comunità: non si può riservare il momento dell’apertura delle celebrazioni soltanto a chi può permetterselo e ha la fortuna di trovare i biglietti. E non si utilizzi come scusante ciò che è accaduto l’anno passato: le immagini di cittadine e cittadini che si spintonavano non sono altro che il risultato della scelta di precludere l’accesso verso la basilica e di riservare, tra l’altro, oltre 800 posti ad autorità (590 posti a sedere) e giornalisti (155 posti a sedere). Numeri ingiustificabili, e che raccontano di come vengano gestiti i biglietti in alcuni casi e di quale sia l’idea di chiusura elitaria a pochi fortunati che questa amministrazione continua ad alimentare».
«SI PAGA IL PERDONO?». Un’attenta riflessione arriva da Massimo Prosperococco, presidente del Coordinamento delle associazioni dei disabili: «Una decisione che lascia perplessi per almeno due ragioni. La prima è simbolica, ma fortemente significativa: è come se ognuno di noi organizzasse la festa più importante della propria vita, il compleanno della propria identità, nella propria casa e decidesse di far pagare l’ingresso agli ospiti. In questo caso, agli aquilani. È assurdo: si chiede ai cittadini di pagare per partecipare alla loro festa, nella loro città, nella loro storia. La seconda ragione è ancora più profonda: si tradisce lo spirito autentico della Perdonanza. Celestino V istituì il perdono universale proprio per ribellarsi a un sistema in cui il perdono era riservato solo a chi poteva permetterselo. Abolì il pagamento delle indulgenze in un tempo in cui persino l’assoluzione dai peccati era una merce per pochi. E oggi cosa facciamo? Torniamo indietro? Facciamo pagare il perdono? È una regressione. Un ritorno a prima di Celestino, a una Chiesa temporale che faceva cassa sulla speranza della povera gente, in questo caso il Comune che inserisce il Pos come strumento della Perdonanza e mette da parte la Bolla del Perdono. E tutto questo in nome della sicurezza o della sostenibilità economica di un evento? Se davvero ci sono problemi organizzativi, non si stravolge lo spirito di una festa popolare per rincorrere un format da spettacolo esclusivo. Si cambia il format. Con semplicità. Con umiltà. Magari si fa un’inaugurazione sobria», suggerisce Prosperococco, «accessibile a tutti, e si destinano gli eventi a pagamento alle serate successive, con artisti, concerti, nomi di richiamo. Nessuno contesta questo».
«PAROLE OFFENSIVE». Amelia Mazzocca trova «offensive le parole proferite dal sindaco. Cito: “Chi si lamenta dovrebbe spiegare come dovremmo fare, consentendo a tutti di entrare, a garantire anche un elevato livello di sicurezza. Mi sembra un atteggiamento schizofrenico”. Beh», sottolinea la cittadina, «diciamo che noi “lamentosi schizofrenici” (poteva dire direttamente handicappati o usare altri termini offensivi) ricordiamo decenni di Perdonanza con ospiti vip, tutto gratuito, tutto perfettamente organizzato, tutto senza mai problemi relativi alla sicurezza. Ma sì, tenetevela per voi intelligenti non lamentosi né schizofrenici questa Perdonanza di facciata, che Celestino prima o poi esce da Collemaggio e vi prende a schiaffi». I toni, dunque, si alzano, segno del forte legame tra gli aquilani e la loro Festa: «Invece di far pagare il biglietto d’ingresso per la serata inaugurale della Perdonanza, cosa semplicemente scandalosa», afferma Maurizio Giannangeli, «facessero pagare il biglietto delle manifestazioni (e senza riservargli i posti nelle prime file) agli amici, agli amici degli amici, ai parenti, ai parenti degli amici». Luca Frascaria rincara la dose: «Certo che la gente si accalca! Già solo i seggiolini occupano più del 50% del piazzale limitando l’afflusso. Sono riusciti a mercificare anche la sacralità della fiaccola del perdono. Il povero padre Quirino si starà rivoltando nella tomba».
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