La rabbia dei fisioterapisti

Esami bloccati con un ricorso contro l’Università.

L’AQUILA. Sono arrivati all’Aquila dalla Marsica e da mezza Italia con striscioni, volantini e un finto letto per riabilitazione. Centinaia di studenti del corso universitario per fisioterapisti si sono presentati nel piazzale antistante il Tar, in attesa del giudizio sul ricorso che l’ex scuola di formazione «Tecnica 2000» ha presentato contro l’ateneo aquilano bloccando gli esami abilitazione.

«Siamo qui per dire basta a queste continue lotte con l’istituto Tecnica 2000 che vuole metterci i bastoni fra le ruote», hanno spiegato i manifestanti. «L’istituto ci aveva promesso un titolo abilitante per lavorare nel settore della fisioterapia, ma così non è stato. Sono quindi partiti una serie di ricorsi in diverse sedi giuridiche e ci troviamo ancora coinvolti». L’iter giudiziario iniziò nel 2003, quando il ministero della Sanità eliminò la figura del tecnico della riabilitazione e rendendo obbligatorio il percorso universitario per la formazione dei fisioterapisti, annullando di fatto i corsi per «abilitante ed equipollente» di fisioterapia che si svolgevano nella scuola. «Tecnica 2000», avviò quindi per la prima volta un ricorso contro il decreto ministeriale.

Di qui, il Consiglio di Stato si trovò ad annullare il titolo equipollente pubblicizzato dall’istituto, senza però cancellare l’autorizzazione rilasciata dalla Regione Abruzzo. La soluzione poteva essere inquadrata in un canale formativo a due porte, sia un corso di formazione - senza titolo abilitante - alla scuola, sia un successivo diploma universitario, da conseguire nell’ateneo aquilano, con crediti riconosciuti. Molti studenti si sono trasferiti così all’ateneo aquilano, tuttavia, davanti al riconoscimento dei crediti da parte dell’Università dell’Aquila la scuola avezzanese si è opposta. La Regione attraverso, il decreto 444/2008 ha precisato che il titolo rilasciato da «Tecnica 2000», non è né abilitante né equipollente alla laurea in fisioterapia, istituendo un esame finale per il passaggio.

La scuola privata ha però impugnato il disegno di legge regionale ed è quindi nato un contenzioso che sarà risolto il 18 novembre dal tribunale amministrativo. Le ragioni di «Tecnica 2000» sono sostenute dai legali, Aldo Lucarelli e Renata Angelini di Avezzano e Tommaso Marchese del foro di Pescara. All’udienza prende parte attiva anche il rettore dell’ateneo aquilano, Ferdinando di Orio. Gli studenti annunciano una settimana di mobilitazione e si dicono pronti anche a pernottare davanti al tribunale negli ultimi giorni. Qualcuno di loro ha anche fatto una capatina a Coppito, con tanto di striscioni e cartelli, sperando invano di poter presentare il problema al premier Berlusconi. Una protesta del tutto pacifica.