San Pietro della Ienca, la giornata animata dalla banda del Corpo e da gruppi artistici e musicali

La «Stele» ai vigili del fuoco

Gli organizzatori: un riconoscimento sentito da tutti

L'AQUILA. Dall'Aquila arriva un nuovo riconoscimento al Corpo nazionale dei vigili del fuoco, premiato con «La Stele della Ienca» per «l'eccezionale impegno in favore della popolazione abruzzese colpita dal sisma del 6 aprile 2009». La cerimonia di premiazione si è svolta nella chiesa medievale di San Pietro della Ienca, nell'omonimo borgo a due passi da Camarda.

La cerimonia si è svolta davanti a quella che è conosciuta come la «chiesetta del Papa» per essere stata spesso meta di visite private di Giovanni Paolo II. Una premiazione che è stata preceduta da una messa celebrata dal vescovo ausiliare della diocesi aquilana, Giovanni D'Ercole. Il premio «La stele della Ienca» viene assegnato da dieci anni a personalità del mondo della cultura, nell'ambito della manifestazione «Ci vediamo alla Ienca». Un'iniziativa che si è ripetuta anche quest'anno, nonostante le notevoli difficoltà che il territorio aquilano attraversa. 

L'impegno eccezionale profuso nell'emergenza sisma 2009 in Abruzzo dal personale dei vigili è stato unanimemente riconosciuto «ma con lo spirito che anima l'attività dell'associazione culturale San Pietro della Ienca», hanno spiegato gli organizzatori, «abbiamo ritenuto doveroso tributare un ulteriore e significativo ringraziamento che, peraltro, è particolarmente desiderato ed auspicato dai cittadini aquilani e dal restante territorio».  La giornata è stata animata dalla banda deI vigili del fuoco composta da oltre 60 musicisti provenienti dai vari comandi provinciali d'Italia. Un'ensamble che si esibisce nelle cerimonie ufficiali e non, sotto la direzione di Donato Di Martile.

Il resto lo hanno fatto gruppi artistici e musicali come l'associazione polifonica di Tempera, gli Artisti aquilani onlus, il Duo Marinelli, e Mago Pierre.  In serata c'è stata anche la proiezione del filmato «Tom Perry e le care montagne che parlano di Dio». E poi i versi di Filippo Crudele, per raccontare le storie del presente e del passato. «Io voglio che si parli di questa terra», ha spiegato, «voglio comunicare a tutti le bellezze di questo territorio, preservarne l'identità anche attraverso il dialetto e le tradizioni».

Con la consapevolezza di lavorare per il territorio. «Tanti politicanti di queste parti, tanti assessori», ha aggiunto, «dovrebbero imparare a valorizzare il parco del Gran Sasso, perché non è possibile che un'area così frequentata da turisti non abbia i servizi essenziali e che diventi difficile anche ricaricare il telefono». Al termine della serata, c'è stato lo spettacolo «Fasci di luce per Karol» a cura di Davide Claps.

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