La zona franca è a rischio

Il sindaco e i parlamentari Pd: preoccupati per i ritardi
L'AQUILA. «La zona franca è saltata». Il sindaco Massimo Cialente si dice «molto preoccupato» per il ritardo con cui sta marciando la procedura di ammissione del provvedimento di sostegno in favore del territorio del cratere sismico più volte annunciato ma mai concretizzato. La denuncia arriva nel giorno in cui sbarca all'Aquila lo stato maggiore del Pd, dal presidente emerito del Senato Franco Marini ai parlamentari Luigi Lusi, Giovanni Legnini e Giovanni Lolli, fino ai consiglieri regionali Camillo D'Alessandro e Giovanni D'Amico e ai segretari regionale Silvio Paolucci, provinciale Mario Mazzetti e comunale Francesco Iritale. Cialente è drastico. «Sulla zona franca arrivano notizie drammatiche da Bruxelles: è saltata a causa dell'incuria e della leggerezza con cui è stato affrontato l'argomento».
Sulla questione rincara la dose il senatore Marini: «L'Unione Europea ha richiesto ulteriori documentazioni. La zona franca urbana è stata approvata con una legge, firmata da me e da tutti i senatori e parlamentari abruzzesi, anche da quelli del centrodestra visto che su questo c'è stata un'ampia convergenza, nel luglio 2010, con una dotazione finanziaria di 90 milioni di euro. Da notizie ricevute da Bruxelles», ha aggiunto Marini, che è stato anche parlamentare europeo, «sembra che ci siano dei problemi e che dalla Direzione generale per la concorrenza arriverà una lettera indirizzata al governo italiano nella quale si chiederanno nuove documentazioni, perché quelle inviate finora sono insufficienti. Chiedono chiarimenti per dimostrare l'attuale situazione economica dell'Aquila e sbloccare, così, la zona franca. È importante riprendere il discorso al più presto. Anche se, francamente, tutta questa situazione mi sembra incredibile: questo ritardo è una cosa imperdonabile. Non ho parole. La Regione deve raccordarsi con il governo».
Il consigliere regionale Giuseppe Di Pangrazio annuncia che «una delegazione abruzzese del Pd partirà alla volta di Bruxelles per verificare cos'è successo sulla zona franca dell'Aquila, dove la ricostruzione è ancora bloccata. La situazione nel capoluogo è grave: ricordo che ci sono 84 milioni bloccati per le case popolari gravemente danneggiate: la ricostruzione è di competenza del Provveditorato opere pubbliche. Inoltre, dai dati che abbiamo, quest'anno ci sono 200 alunni in meno rispetto allo scorso anno scolastico. Un segnale preoccupante, a cui va posto rimedio». A sera il ministro Romani fa sapere che «le affermazioni del sindaco sono del tutto infondate. Confermo la forte attenzione del governo ai suoi massimi livelli. Presto incontreremo la Commissione».
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