Lavori post-sisma gonfiati La Procura chiude le indagini

16 Ottobre 2014

L’AQUILA. La Procura della Repubblica chiude le indagini preliminari per una vicenda giudiziaria che risale a due anni fa e che ha avuto grosso risalto in città. Si tratta dell’indagine che fu...

L’AQUILA. La Procura della Repubblica chiude le indagini preliminari per una vicenda giudiziaria che risale a due anni fa e che ha avuto grosso risalto in città. Si tratta dell’indagine che fu avviata per scoprire l’esistenza di lavori edili gonfiati nella ricostruzione degli edifici privati danneggiati dal terremoto e classificati A, B e C. Ovvero immobili senza danni strutturali, comunque riparati con contributi pubblici.

Il principale indagato della vicenda, per le ipotesi di truffa e falso, è l’imprenditore aquilano Carlo Ciotti, di 54 anni, nei cui confronti, a settembre del 2012, erano stati disposti gli arresti domiciliari poi revocati. Si è conclusa, dunque, l’attività del perito nominato per fare luce su 54 lavori nelle abitazioni private divenuti oggetto dell’inchiesta.

Il costruttore Ciotti, originario di Coppito, ha sempre sostenuto, attraverso il suo avvocato di fiducia, Ferdinando Paone, che le opere finite nel mirino degli investigatori sono state condotte a regola d’arte mentre la Procura è stata di diverso parere.

La perizia è servita a ricostruire l’iter di ciascuno dei 54 lavori. Le persone inizialmente iscritte sul registro degli indagati per concorso in truffa ai danni dello Stato sono state 43. Tra questi anche 13 tecnici per i quali, in una fase iniziale dell’indagine, si era ipotizzata anche la sospensione dall’albo professionale che poi non aveva avuto seguito.

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