LFoundry taglia l’occupazione e mette alla porta 100 interinali  

Il provvedimento, che scatterà a gennaio, annunciato dall’azienda nel corso del vertice a Roma Le organizzazioni sindacali: «Confermate le preoccupazioni, è il fallimento di questo management»

AVEZZANO. Cento lavoratori interinali da gennaio fuori da LFoundry, 80 dipendenti diretti trasferiti nell’area produttiva e nessun ritorno del superminimo. Sono questi alcuni dei punti chiave del piano presentato ieri dai vertici dell’azienda più grande del territorio, di proprietà cinese, nel vertice al ministero delle Imprese e del made in Italy. L’atteso tavolo, convocato ieri mattina dalla sottosegretaria Fausta Bergamotto, ha alimentato la preoccupazione tra i 1.400 dipendenti dello stabilimento.
L’INCONTRO
Era atteso per la scorsa primavera, ma si è svolto solo ieri mattina alla presenza dei rappresentanti dell’azienda, dei delegati delle organizzazioni sindacali, degli esponenti politici e delle rsu di stabilimento. L’amministratore delegato Marcello D’Antiochia ha illustrato il piano “L’opportunità oltre la difficoltà” spiegando i prossimi passi che verranno intrapresi. «Siamo un’organizzazione in fase di crescita con una forte focalizzazione su ricerca e sviluppo», si legge nel documento illustrato, «e vogliamo continuare a esserlo, per questo è fondamentale evitare di entrare in uno stato di crisi o parlare di ore di esubero del personale e di ammortizzatori sociali. Crediamo che tramite la realizzazione e condivisione del programma riusciremo a superare brillantemente i prossimi 2 anni». Tra i punti illustrati il programma di formazione finanziata per il 2025-2026, ma anche la velocizzazione del finanziamento del progetto Agenda Digitale 2 e l’adeguamento al contratto collettivo nazionale dei lavoratori per le maggiorazioni dei turni.
STOP INTERINALI
Sono 100 i lavoratori interinali che da gennaio verranno messi alla porta. Solo un anno fa erano 227 tra carrellisti e operai. Di questi buona parte con contratto a tempo determinato di tre anni sono già andati via, altri 108 invece sono rimasti avendo un contratto di “staff leasing”, cioè un contratto di affitto a tempo indeterminato con le agenzie interinali. Anche loro però lasceranno l’azienda dall’inizio del prossimo anno. Nell’area produttiva verranno spostati 80 dipendenti indiretti, non legati attualmente alla produzione, che ora si occupano di controllo qualità, supporto, acquisti e altro. «L’incontro al ministero ha confermato le preoccupazioni della vigilia», ha detto Andrea Campione, rsu Uilm-Uil, «abbiamo chiesto al ministero di essere garante e di monitorare l’azienda costantemente. In un contesto mondiale favorevole per i semiconduttori abbiamo ad Avezzano un evidente fallimento industriale e del relativo gruppo dirigente». Per Antonello Tangredi, segretario territoriale e per le rsu della Fim-Cisl «la direzione aziendale è stata capace solo di chiedere sacrifici ai lavoratori senza dichiarare la crisi. Chiediamo un forte intervento del Governo e della Regione. La situazione certifica il fallimento di questo management».
NUOVE PROSPETTIVE
Tra gli obiettivi che l’azienda si è posta ci sono i nuovi prodotti ai quali si sta lavorando da tempo nella fase di sviluppo e ricerca. Notizie positive da On- Semiconductor che, secondo D’Antiochia, ha rinnovato il contratto per un altro anno. I vertici del sito si sono detti anche pronti a valutare nuovi schemi di turnazione a 8 ore. Preoccupazione è stata espressa dal sindaco Gianni Di Pangrazio presente al vertice con l’assessore Alessandro Pierleoni. «Sono stati stanziati a beneficio del campo di azione dei semiconduttori, 50 miliardi di euro da Ue e Governo», ha affermato, «l’azienda dovrebbe intercettare queste risorse per un rilancio in chiave futura di tutto il sito». Per il senatore del Pd, Michele Fina, «nessuno può e deve essere lasciato indietro. In questo preoccupante quadro appare chiara la mancanza di strategia del Governo: non c’è una politica industriale che consenta al Paese di competere nei settori dell’innovazione». «Come Regione abbiamo confermato la disponibilità a supportare le attività formative», ha dichiarato il consigliere regionale Massimo Verrecchia, «di miglioramento delle competenze».
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