Luco dei Marsi, due indagati per l’agguato a colpi di fucile

24 Giugno 2025

Sono giovani del posto, sospettati di aver sparato ai fratelli marocchini in pieno centro. La sindaca De Rosa: «Tolleranza zero»

LUCO DEI MARSI. Sono due i giovani finiti nel registro degli indagati in relazione alla sparatoria avvenuta nella notte tra sabato e domenica scorsi a Luco dei Marsi, in via Torlonia, dove due fratelli di origine marocchina, 39 e 34 anni, sono rimasti feriti da colpi d’arma da fuoco. Entrambi gli indagati sono residenti del posto e già noti alle forze dell’ordine. In queste ore i carabinieri, coordinati dalla Procura di Avezzano, stanno passando al vaglio ogni possibile elemento utile per risalire alle responsabilità. In particolare, le perquisizioni hanno riguardato le abitazioni e i dispositivi cellulari dei due giovani, con un’attenzione particolare verso un 35enne.

Nonostante i controlli approfonditi e l’analisi del contenuto dei telefoni cellulari, al momento non sarebbero emersi elementi tali da confermare un loro diretto coinvolgimento nell’agguato. I difensori sono gli avvocati Luca e Leonardo Casciere. La dinamica dell’episodio resta ancora oggetto d’indagine. Secondo una prima ricostruzione, i due fratelli marocchini si trovavano a piedi lungo via Torlonia quando un’auto con a bordo due persone si sarebbe avvicinata. Da quel mezzo sarebbero partiti diversi colpi, forse di fucile, che hanno raggiunto entrambi i fratelli nella parte superiore del corpo. Dopo gli spari, l’auto si è dileguata nella notte.

Soccorse e trasportate d’urgenza all’ospedale dell’Aquila, le due vittime sono state sottoposte a intervento chirurgico: le loro condizioni, pur serie, non sarebbero attualmente critiche. Le indagini sono affidate ai carabinieri della stazione di Luco e della compagnia di Avezzano. Restano centrali i rilievi tecnici, l’analisi delle immagini di impianti di videosorveglianza, alcuni dei quali, però, sembrerebbero non funzionanti, e l’interrogatorio di testimoni oculari. L’intera vicenda è al vaglio della Procura della Repubblica che, con il supporto dei militari dell’Arma, intende ricostruire nel dettaglio ogni istante dell’agguato. Gli inquirenti non escludono che alla base della vicenda possa esserci un regolamento di conti, ma al momento tutte le ipotesi restano aperte.

Sia la tipologia dell’arma usata sia le modalità con cui è stato compiuto il gesto – di notte, lungo una strada centrale e con un chiaro intento lesivo – inducono a considerare anche l’ipotesi di un’azione premeditata. Intanto, cresce la preoccupazione nella comunità luchese, ancora scossa per quanto accaduto. La sindaca di Luco, Marivera De Rosa, intervenuta nei giorni scorsi, ha parlato di un evento inaudito che ha gettato discredito sull’intero paese e richiesto, con forza, una maggiore presenza delle forze dell’ordine sul territorio. L’indagine, sotto la direzione del procuratore Maurizio Cerrato, prosegue nel massimo riserbo, con l’obiettivo di individuare con certezza i responsabili e riportare serenità in una comunità turbata da un episodio tanto grave quanto inaspettato.

«Tolleranza zero», ha sottolineato la sindaca, «non è una formuletta, bensì il nostro impegno quotidiano da anni, ed è fatica e responsabilità, ed è ben diverso da qualche commento a briglia sciolta sui social, che qualcuno si prende il gusto di spargere qua e là, anche con notevole faccia tosta, o il pontificare facile di chi non ha argomenti e in perfetta malafede, ben sapendo quali sono le prerogative e le possibilità di un’amministrazione, tra l’altro ampiamente attuate, propina “ricettine” facili e ovvie, da comode cattedre virtuali».

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