Macerie, da oggi la rimozione Si comincia in piazza Palazzo

18 Marzo 2010
L’AQUILA. Vigli del fuoco e militari da questa mattina al lavoro per liberare dalle macerie i vicoli e le piazze del centro storico dell’Aquila. Il via libera all’operazione, già annunciata nei giorni scorsi, è arrivato ieri sera dal ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, al termine di un incontro con il commissario per la ricostruzione Gianni Chiodi. La rimozione delle macerie partirà da piazza Palazzo, il luogo simbolo della protesta e della voglia di rinascita della città.

«Si tratta» ha precisato il ministro Prestigiacomo «di circa 10 mila tonnellate di macerie, quelle provocate non dai crolli ma dalle operazione di messa in sicurezza dei palazzi, che puntiamo a rimuovere nell’arco di un paio di settimane». «È un’operazione che va portata a termine presto e per questo sarà fondamentale poter disporre di un numero adeguato di mezzi e di uomini» ha spiegato il commissario per la ricostruzione Gianni Chiodi. «L’esercito affiancherà i vigili del fuoco, già da mesi impegnati in questo lavoro, che hanno stimato in 10 mila tonnellate la quantità di materiale da rimuovere da vicoli, strade e piazze del centro storico cittadino. E si tratta di macerie ammucchiate lì dalle imprese che hanno eseguito i puntellamenti e che evidentemente non hanno completato il loro compito.

Ma da questo momento i controlli saranno ferrei». Per Chiodi, così come annunciato dal ministro, l’operazione di sgombero dovrà cominciare da piazza Palazzo, lì dove il «popolo delle carriole» continua, ormai da settimane, a darsi appuntamento ogni domenica.
«Per noi è importante cominciare da questa piazza» ha aggiunto Chiodi. Iniziare da qui il processo di rimozione delle macerie ha una grande valenza simbolica». Per il Comune, però, l’avvio delle operazioni dovrà partire dal Vicolaccio e da via San Francesco di Paola. «Così era stato concordato» ha dichiarato l’assessore Alfredo Moroni «per evitare malintesi proprio con il popolo delle carriole che per domenica ha organizzato un’altra giornata di lavoro».

Punti di vista diversi, con il commissario deciso però ad evitare diverbi sulla scelta del «primo cantiere». Ma intanto ieri sera Chiodi ha messo a punto una serie di disposizioni sulla questione macerie. A cominciare dal coinvolgimento del genio militare per sistemare la via d’accesso all’ex Teges che sarà anche ampliata. Per il progetto Chiodi si avvarrà dei due professionisti già utilizzati dalla Protezione civile. «Inoltre» ha detto Chiodi «l’Asm fornirà il personale sia per il lavoro all’ex Teges che per aiutare i vigili del fuoco nella rimozione delle macerie.

Abbiamo attivato anche Arta, Asl, Soprintendenza e Ispettorato del lavoro per l’attività di vigilanza, mentre forze armate e vigili del fuoco dovranno presentare un programma che - in attesa della gara - individui modalità e costi, nonché quanto necessario per assicurare il trasporto di tutte le macerie (4 milioni e mezzo di tonnellate) nel termine di 24 mesi. La Sogesid (la società del Ministero) dovrà, poi, progettare le piazzole di trasferenza, un deposito temporaneo all’ex Teges e il ripristino ambientale della cava». Intanto, entro 30 giorni bisognerà aprire il sito di Barisciano.