supercarcere di via lamaccio

Mafioso picchia medico e agente

Visita psichiatrica rifiutata e scatta la violenza del detenuto

SULMONA. Gli rifiutano una visita specialistica e lui se la prende con il medico di guardia mandandolo all'ospedale insieme all'agente che era di guardia. E' accaduto ieri mattina nel super carcere di Sulmona, dove un detenuto calabrese di Alta sicurezza, A.R. di 30 anni, affiliato alla 'Ndrangheta, ha malmenato il medico al quale si era rivolto per chiedere di essere sottoposto a visita psichiatrica. Nell'accesa discussione è rimasto coinvolto anche un agente di polizia penitenziaria, che era immediatamente intervenuto a difesa del medico per bloccare il manesco e irascibile detenuto. Sia il medico che l'agente hanno dovuto far ricorso alle cure del pronto soccorso, dove è stata diagnosticata a entrambi una prognosi di 10 giorni. A stigmatizzare l'episodio è intervenuta la Uil penitenziari, che ha sottolineato, per l'ennesima volta, la drammatica carenza di personale in cui versa il carcere peligno . «Un fatto gravissimo che nasconde precise responsabilità», sottolinea con forza Mauro Nardella della Uil penitenziari, «e non è possibile che un solo medico possa sostenere 60 visite al giorno con un solo infermiere per 500 detenuti e un agente penitenziario al suo fianco, quando la normativa ne prevede almeno tre. Una situazione di grande pericolo sia per gli operatori che per gli stessi detenuti che va immediatamente risolta. Abbiamo rischiato di scrivere una pagina nerissima se non fosse stato per il collega che con la sua prontezza di riflessi e capacità di agire ha evitato l’irrimediabile. A esso vanno il nostro plauso e la nostra solidarietà che esprimiamo anche nei confronti degli operatori sanitari i quali, pur agendo in un regime di estrema precarietà lavorativa, non fanno mai mancare il proprio supporto.

Claudio Lattanzio

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