Mascherine obbligatorie, c’è chi dice no 

Centro blindato, ma i trasgressori ci sono. Piano del Comune sulle misure anti-contagio: polizia municipale in borghese

L’AQUILA. Centro storico blindato dalle forze dell’ordine, nella notte tra giovedì e venerdì scorso, in occasione della movida, dopo l’ordinanza del sindaco che ha reso obbligatorio l’uso delle mascherine in centro dopo le 19 evitando, ovviamente, gli assembramenti.
CONTROLLI. Le pattuglie interforze sono state posizionale soprattutto in tre punti nevralgici dove la movida è più attiva prima delle 22: Fontana luminosa, via Garibaldi e piazza Regina Margherita fino a via Castello. Uno schieramento tale da inibire sul nascere qualsiasi lontana idea di poter violare l’ordinanza del primo cittadino. Meno rigida la presenza di polizia, carabinieri e finanza nelle altre zone del centro indicate nell’ordinanza del primo cittadino come “sensibili”. E questo ha fatto sì che, da quelle parti, qualcuno abbia eluso i divieti. Il tutto a fronte di una presenza di giovani considerevole.
IL PIANO. Comunque il Comune ha predisposto un proprio piano finalizzato a migliorare la percezione della sicurezza da parte degli aquilani, soprattutto per quanto riguarda il rispetto delle prescrizioni finalizzate a evitare il contagio da coronavirus. Con questo obiettivo, pertanto, la giunta comunale aquilana ha deliberato l’istituzione del Nucleo di sicurezza urbana, collocato nell’ambito della polizia municipale. La struttura, che viene attivata temporaneamente in via sperimentale, sarà composta da agenti che opereranno in abiti borghesi. Questi avranno il compito di prevenire (e, dove necessario, di reprimere) comportamenti non consentiti dalla normativa statale e locale in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica. Più in generale, il Nucleo opererà per evitare fenomeni che comportino il degrado dell’ambiente e del territorio comunale.
LA SICUREZZA. «I controlli», hanno spiegato il sindaco Pierluigi Biondi e l’assessore alla Polizia municipale, Carla Mannetti, che ha proposto la delibera approvata dall’esecutivo, «interesseranno in particolare, ma non esclusivamente, il centro storico della città. Questi interventi saranno eseguiti in stretto raccordo con le autorità di pubblica sicurezza». «Dallo scorso 11 marzo, giorno in cui è stata decretata la cosiddetta zona rossa in tutta l’Italia per contrastare il contagio da Covid-19, la polizia municipale ha effettuato oltre 11mila controlli, su persone in giro e attività produttive», hanno osservato i due amministratori, «segno evidente di come sia stato di rilievo l’impegno del Corpo in questo periodo così difficile. Per quanto sanzioni e denunce siano state estremamente contenute». Si tratta di 75 persone: il giorno in cui ci sono stati più controlli, 218, è stato il 15 aprile. «Si conferma», proseguono, «il senso di responsabilità dei cittadini, con l’avvio della fase 2 è emersa la necessità di creare una struttura di polizia municipale che si occupi proprio delle verifiche tese al rispetto delle norme igieniche, sanitarie e sociali disposte dallo Stato e dagli enti locali». «Inoltre, questo servizio, hanno concluso, «servirà a garantire anche il decoro e la fruibilità delle aree pubbliche del territorio comunale».
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