AVEZZANO

Medici in ferie, chiude Urologia 

La Asl: provvedimento provvisorio. La protesta del Nursind: film già visto con Neurochirurgia

AVEZZANO. Chiude il reparto di Urologia dell’ospedale di Avezzano. Pazienti trasferiti e costretti al ricovero all’Aquila o in ospedali di altre Asl. Il provvedimento, che viene definito provvisorio, è stato causato dalla carenza di personale medico. Sembra una scena già vista come quella del reparto di Neurochirurgia, chiuso provvisoriamente lo scorso anno e mai riaperto. È la prima volta, escludendo la nota vicenda di Neurochirurgia, che l’attività di una unità operativa dell’ospedale viene interrotta per mancanza di medici. In passato, nel periodo estivo, ci sono stati casi di reparti accorpati, riduzione di posti letto, razionalizzazione del personale, ma nessuna chiusura. Finora ciò è stato evitato grazie al sacrificio del dottor Massimo Calabrese e del dottor Pierluigi Leone. Ora però restano garantite solo consulenze e ambulatorio. «La grave carenza di personale denunciata più volte e che riguarda tutti i servizi e reparti della Asl», afferma Antonio Santilli, segretario provinciale del sindacato Nursind, «sta determinando il collasso dei servizi sanitari. Infatti, a causa di alcune assenze impreviste di personale infermieristico e medico, in concomitanza con il periodo di ferie estive, nel dipartimento chirurgico vengono addirittura chiusi i reparti, come sta accadendo per Urologia, con evidenti ripercussioni sull’utenza. Ciò rappresenta un gesto di assoluta inciviltà. Occorre subito ripristinare la dotazione organica e aprire un confronto serio. Ancora una volta», accusa Santilli, «i vertici aziendali, privi di idee e di soluzioni, sembra che non trovino di meglio che di accorpare i reparti o addirittura chiuderli, probabilmente senza pensare poi a riaprirli, ripetendo il solito copione recitato ogni volta, ovvero la disattenzione alle esigenze organizzative dell’ospedale di Avezzano che determina prevedibili deficit di organico. Carenze che già in situazioni di normalità costringono il personale a turni allucinanti, in cui non di rado non viene nemmeno assicurato il rispetto degli intervalli di riposo di 11 ore tra un turno e l’altro così come previsto dalla legge».
«Tutta l’attività dell’Urologia di Avezzano, comprese le urgenze», chiarisce il manager Rinaldo Tordera, «verrà assicurata dall’ospedale dell’Aquila secondo la logica dell’azienda unica provinciale in cui, in caso di necessità, le strutture si supportano a vicenda al fine di garantire il livello di assistenza del servizio. Durante l’estate, come noto, gli organici si assottigliano perché occorre concedere la sacrosanta fruizione delle ferie al personale», aggiunge il direttore generale, «e consentire agli operatori di beneficiare dei riposi lavorativi durante i turni. Si tratta di una soluzione temporanea, limitata al periodo estivo, e nelle prossime settimane il reparto riprenderà i suoi abituali ritmi lavorativi». Secondo la Asl, «tutto ciò era stato ampiamente previsto e rientra nell’ottica dell’azienda unica che sopperisce alle momentanee carenze di personale attraverso provvisorie supplenze svolte da altre unità operative in una logica di mutuo sostegno. La Asl deve muoversi secondo un difficile equilibrio: cercare di offrire le migliori prestazioni tenendo però conto dei rigorosi vincoli imposti dalla Regione».
Il reparto, proprio come si era verificato per quello di Neurochirurgia, fa capo a un medico dell’ospedale dell’Aquila, Luigi Di Clemente.
©RIPRODUZIONE RISERVATA