Mense, la protesta degli addetti «Lavori al palo, noi dimenticati»

Torna d’attualità il divieto di accedere coi mezzi all’interno dei cortili degli istituti per motivi di sicurezza Frasca (Filcams-Cgil): «Vanno realizzate le opere programmate». Il caso approda in terza commissione
L’AQUILA. Per il terzo anno consecutivo gli operatori delle mense scolastiche che distribuiscono i pasti in 41 scuole cittadine non possono accedere con i mezzi all’interno dei cortili degli edifici. Una vicenda partita a settembre del 2022, dopo la tragedia dell’asilo Primo Maggio e la morte del piccolo Tommaso D’Agostino, travolto con altri 5 bimbi da un’auto sfrenata.
Il provvedimento assunto da Comune e dirigenti scolastici è stato al centro di numerosi tavoli e incontri e i 21 lavoratori della Vivenda, che gestisce il servizio della mensa scolastica, hanno via via alzato il tono della protesta, fino ad arrivare a sit-in e giornate di sciopero. Ma finora non si è trovata una soluzione: gli addetti sono costretti a lasciare i furgoni lontano dai plessi e a trasportare a mano i contenitori con i pasti, che pesano fino a 35 chili, con rischi per la sicurezza e in qualsiasi condizione atmosferica. La strada imboccata era quella della creazione di percorsi ad hoc riservati ai mezzi della Vivenda, con l’apposizione di apposita segnaletica, da realizzare dopo sopralluoghi tecnici in ogni scuola. Tutto è fermo alla scorsa primavera. Gli operatori sono ormai esasperati e hanno chiesto l’intervento di istituzioni e politica. La vicenda è stata nuovamente affrontata durante l’ultima riunione della terza commissione consiliare, durante la quale l’assessore comunale Vito Colonna si è impegnato a riconvocare a breve tutti i dirigenti scolastici, per fare il punto sugli interventi da effettuare. «Il problema non riguarda soltanto gli addetti alle mense», spiega il segretario della Filcams Cgil Andrea Frasca, «ma tutti i lavoratori che orbitano intorno alle scuole, a partire dal personale, ma anche i genitori degli alunni, compresi gli operai del Comune e quelli che effettuano manutenzioni e appalti. Va aggiornato e sottoscritto da tutti i soggetti interessati il documento di valutazione del rischio da interferenze. Vanno realizzati i lavori programmati in ciascuna scuola. La tragedia accaduta nel 2022 ha giustamente richiamato l’attenzione sulla questione sicurezza», sottolinea Frasca, «ma anche la condizione dei lavoratori che devono accedere agli edifici scolastici è ugualmente rischiosa». La Cgil ha più volte ricordato che quanto sta accadendo all’Aquila rappresenta un unicum in Italia.
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