foto d'archivio

L'AQUILA

Migrante sequestrato e poi scomparso, gli amici denunciano e vengono lasciati al freddo

Inchiesta della Procura sul Centro di accoglienza di Arischia: quattro indagati per maltrattamenti, minacce, lesioni, rapina e falso

L'AQUILA. Botte, minacce e umiliazioni nel Centro di accoglienza straordinario per migranti di Arischia. Queste le ipotesi di accusa della Procura nei confronti del presidente dall'associazione "Arischia accoglie" che gestisce la struttura e del gestore che opera sempre per conto dell'Associazione.

Le indagini sarebbero partite dalla denuncia di migranti ospiti del Centro di accogleinza e che erano amici di un pakistano a sua volta scomparso dopo che aveva subito maltrattamenti nella stessa struttura di Arischia. In particolare il pakistano sarebbe stato sequestrato, picchiato e abbandonato nel Teramano prima di far perdere la sue tracce. Inoltre dalle carte dell'inchiesta emerge che, proprio per essersi rivolti alle forze dell'ordine, gli amici del migrante scomparso sarebbero stati costretti a dormire al freddo del parco del castello a L'Aquila.

Sono indagati anche due dipendenti del Centro di accoglienza, un gambiano e un nigeriano. In questo caso le ipotesi di accusa sono a vario tiolo e vanno dal sequestro di persona, alla rapina, passando per maltrattamenti, lesioni personali e falso. Almeno otto i migranti parti offese, poco più che ventenni, provenienti perlopiù dal Pakistan e dall'Afghanistan. (f.d.m.)