Migranti all’Aquila, nel summit in prefettura chiesto un immobile-dormitorio

Il vertice sul caso degli stranieri giunti nel capoluogo e poi rimasti al freddo senza un tetto sulla testa. Giorgi (Fraterna Tau) e Marrelli (Cgil): «Ci aspettiamo una soluzione di civiltà, sicurezza e umanità»
L’AQUILA. Arrivano, aspettano per giorni, settimane, e intanto passano la notte fuori. È da questo copione ripetuto che parte l’incontro di ieri in Prefettura: il viceprefetto vicario dell’Aquila ha ricevuto i rappresentanti di Fraterna Tau e della Cgil L’Aquila per cercare una soluzione a chi, in attesa del trasferimento nelle strutture di accoglienza fuori regione, resta per giorni in città senza un riparo. Sul tavolo, ancora una volta, il nodo di una gestione tampone: un luogo dove sostare in sicurezza nelle ore che precedono il trasferimento. Al termine del confronto, Paolo Giorgi, presidente di Fraterna Tau, e Francesco Marrelli, segretario della Cgil L’Aquila, hanno richiamato quanto accaduto nelle scorse settimane, quando almeno cinquanta richiedenti asilo arrivati via terra sono rimasti in città prima del trasferimento, dormendo all’aperto ed esposti al clima rigido. Una situazione che, spiegano, non rappresenta un episodio isolato: anche in questi giorni continuano ad arrivare persone in stato di bisogno e il fenomeno non sembra destinato ad arrestarsi. Secondo Giorgi e Marrelli, il quadro mette in evidenza una criticità strutturale: l’assenza di luoghi di accoglienza di primo soccorso in grado di rispondere alle esigenze immediate. Per questo, dopo il confronto in Prefettura, è stata avanzata la richiesta di un nuovo incontro che coinvolga anche l’amministrazione comunale, con l’obiettivo di aprire un tavolo di concertazione tra tutte le istituzioni competenti. Tra le ipotesi messe sul tavolo, l’individuazione di una struttura idonea a ospitare un dormitorio pubblico, non riservato esclusivamente ai migranti ma aperto, più in generale, a chiunque si trovi in difficoltà, almeno nei mesi invernali.
Una soluzione che, secondo le associazioni, consentirebbe di affrontare la fase emergenziale evitando che gruppi di persone siano costretti a dormire all’addiaccio. Nella nota diffusa al termine dell’incontro, Fraterna Tau e Cgil parlano di una risposta che riguarda «civiltà, sicurezza e umanità». E richiamano la necessità di una collaborazione stabile tra associazioni e istituzioni, per garantire un ricovero immediato e adeguato a chi si trovi, anche solo temporaneamente, senza un luogo dove passare la notte.
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