Mobilitazione per il Punto nascite

A Sulmona 430 parti nel 2010. Il primario: zona strategica, non va chiuso

SULMONA. No alla chiusura del Punto nascite dell'ospedale di Sulmona. No al nuovo piano sanitario di Giovanna Maria Baraldi, sub-commissario alla Sanità abruzzese. Un piano che potrebbe entrare in vigore già dall'ottobre 2012. A fare da spartiacque per la salvaguardia dei reparti sarà il numero dei parti annui, fissato in 500, e che Sulmona difficilmente potrà raggiungere. In città è nato un Comitato a difesa del reparto. E lo stesso primario punta i piedi: «Non si può pensare di eliminare un servizio come questo in una zona tanto vasta. Qui serviamo anche Popoli e Castel di Sangro».

Il Santissima Annunziata si ferma a quota 430 parti (dato del 2010).

In Abruzzo sono a rischio anche i Punti nascite degli ospedali di Atri, Penne, Sant'Omero e Ortona. Il piano Baraldi sembra destinato a subire un'accelerata sulla spinta del programma di rientro del deficit sanitario e delle nuove disposizioni del ministro della Sanità Ferruccio Fazio sul «miglioramento della qualità, la sicurezza e la riduzione del taglio cesareo».

Conferme sulla sforbiciata arrivano dal manager della Asl Giancarlo Silveri. «Sono in atto una serie di valutazioni da parte della struttura commissariale, con incontri e contatti coi dirigenti dei vari reparti di ostetricia e ginecologia degli ospedali più piccoli» conferma il numero uno della Asl Avezzano-L'Aquila-Sulmona «all'esito di tali verifiche sarà presa una decisione ufficiale con relativa direttiva commissariale».

Vigile il primario del reparto di ginecologia. «C'è stato un incontro con il sub-commissario e poi una serie di lettere» spiega Paolo Santarelli «le disposizioni di Fazio sulla soppressione dei Punto nascite tengono conto anche delle distanze e delle percorrenze fra i vari territori. Nel nostro caso siamo di fronte ad una zona molto vasta, montuosa e mal collegata. Con la chiusura dei reparti di Popoli e Castel di Sangro, poi, per Sulmona il territorio di riferimento è ancora più ampio».

Sono 430 i parti annui che in media si fanno al Santissima Annunziata, con una crescita costante dal 2008 con 320 nuovi nati, 330 l'anno dopo e 430 nel 2010. Il reparto offre, oltre a un'assistenza 24 ore su 24, anche un servizio domiciliare delle ostetriche nei giorni immediatamente successivi al parto (unico in Abruzzo) e terapia psicologica per le neo mamme.

Sul piede di guerra il neonato Comitato spontaneo pro punto nascite.

«Le donne del comprensorio peligno dovranno necessariamente recarsi all'Aquila o a Pescara per il parto e chi purtroppo risiede nell'Alto Sangro sarà costretta a recarsi a Isernia o Capua», tuonano le rappresentanti del Comitato, «sempre che non sorgano complicazioni in auto, durante il trasporto in ospedali così distanti. Tocca a noi donne difendere il diritto alla vita».

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