Monti nomina un ministro per L'Aquila

Barca guiderà un gruppo di lavoro con Catricalà per la ricostruzione
L'AQUILA. Accelerare la ricostruzione dell'Aquila. Questo il mandato conferito dal capo del governo Mario Monti al ministro per la coesione territoriale, Fabrizio Barca. Il premier gli ha affidato «un incarico finalizzato a integrare le iniziative volte allo sviluppo della città dell'Aquila, e, all'accelerazione della ricostruzione». «A tale scopo», prosegue la nota di Palazzo Chigi, «sarà attivato un tavolo, cui contribuiranno in modo specifico Antonio Catricalà e le strutture della Presidenza del Consiglio, i ministri interessati e la Ragioneria generale dello Stato». Insomma, nelle sei ore di consiglio dei ministri c'è stato spazio anche per il capoluogo abruzzese che attende di essere ricostruito a quasi tre anni dal terremoto.
COMMISSARIO. Nelle poche righe di comunicato non viene mai nominato l'attuale commissario per la ricostruzione Gianni Chiodi, scelto per questo ruolo dal passato governo guidato da Silvio Berlusconi. Neppure un cenno anche alla struttura commissariale. Un'omissione casuale? A sentire i decodificatori dei messaggi del Palazzo non è proprio così. Negli ultimi giorni, del resto, il sindaco Massimo Cialente è apparso più sereno e anche più motivato. Al consiglio comunale di giovedì è tornato a parlare con ritrovata fiducia. Ha citato spesso la telefonata col presidente del Consiglio. Al quale ha dovuto delle spiegazioni. «Ma come? Peggio di Berlusconi?», riferisce lo stesso Cialente autore del giudizio tranciante. Al contrario, si sono registrati l'attendismo e il silenzio di Chiodi sul caso delle dimissioni del capo della struttura tecnica di missione Gaetano Fontana.
CHIARIMENTO. «Ho parlato», racconta Cialente, «col presidente del Consiglio e gli ho spiegato la situazione dell'Aquila. Gli ho parlato di quell'ordinanza non concordata che ci penalizza, quella per il centro storico. Poi, oggi pomeriggio (ieri per chi legge, ndr) ho avuto questa notizia bellissima. È stato lo stesso ministro a chiamarmi al telefono alle 15,30. Con l'attuale ministro avevamo pensato a una struttura tecnica di missione molto diversa da com'è stata poi realizzata da Chiodi. Quella di Barca avrebbe funzionato. Sarebbe stato un po' come avere il governo qui da noi. Il ministro ha un rapporto molto forte con L'Aquila. Io l'ho conosciuto quando ero parlamentare. Nei mesi successivi al sisma ha lavorato su un progetto molto importante sullo sviluppo della città, raccogliendo in parte il piano strategico dell'Aquila e ancorando il rilancio a una collaborazione tra Ocse e ministero dell'Economia. Da oltre un anno, poi, il ministro era nuovamente impegnato in questo studio per tutto il Meridione ma che partiva proprio dall'Aquila su questioni di sviluppo con l'Ocse. Poi è arrivata la nomina al governo che non gli impedirà di seguirci da vicino, specialmente adesso. Come avevo chiesto, del resto, sarà lui a seguire L'Aquila. Mi ero permesso di indicare il suo nome proprio per questi motivi. Lo avevo incontrato due volte anche per l'emendamento da 90 milioni per le imprese. Il fatto che il ministro si occupi di sviluppo è una grande notizia e ci permetterà di accelerare tante cose per la ricostruzione, insieme a tutto il gruppo di lavoro che annovera anche il sottosegretario Catricalà. Il primo incontro è già fissato per la prossima settimana anche con Chiodi. Davvero un buon segnale. Il destino della struttura commissariale dipende dal parlamento. Questo è il segnale del rapporto nuovo del governo con noi. Sono veramente felice e, devo dire, anche abbastanza rassicurato».
FONTANA. «Felice» della nomina di Barca anche Gaetano Fontana che si è dimesso dalla struttura di missione ma ha anche convocato i sindaci per una riunione il 31 gennaio. «Amministrazione ordinaria», precisa. «Non assumerò nuove iniziative in attesa che il commissario dica qualcosa. Non ho ancora parlato con Chiodi ma ho posto due problemi: uno, sono un funzionario e non un contendente politico; due, la struttura ha bisogno di una messa a punto. Barca? Un amico».
COMMISSARIO. Nelle poche righe di comunicato non viene mai nominato l'attuale commissario per la ricostruzione Gianni Chiodi, scelto per questo ruolo dal passato governo guidato da Silvio Berlusconi. Neppure un cenno anche alla struttura commissariale. Un'omissione casuale? A sentire i decodificatori dei messaggi del Palazzo non è proprio così. Negli ultimi giorni, del resto, il sindaco Massimo Cialente è apparso più sereno e anche più motivato. Al consiglio comunale di giovedì è tornato a parlare con ritrovata fiducia. Ha citato spesso la telefonata col presidente del Consiglio. Al quale ha dovuto delle spiegazioni. «Ma come? Peggio di Berlusconi?», riferisce lo stesso Cialente autore del giudizio tranciante. Al contrario, si sono registrati l'attendismo e il silenzio di Chiodi sul caso delle dimissioni del capo della struttura tecnica di missione Gaetano Fontana.
CHIARIMENTO. «Ho parlato», racconta Cialente, «col presidente del Consiglio e gli ho spiegato la situazione dell'Aquila. Gli ho parlato di quell'ordinanza non concordata che ci penalizza, quella per il centro storico. Poi, oggi pomeriggio (ieri per chi legge, ndr) ho avuto questa notizia bellissima. È stato lo stesso ministro a chiamarmi al telefono alle 15,30. Con l'attuale ministro avevamo pensato a una struttura tecnica di missione molto diversa da com'è stata poi realizzata da Chiodi. Quella di Barca avrebbe funzionato. Sarebbe stato un po' come avere il governo qui da noi. Il ministro ha un rapporto molto forte con L'Aquila. Io l'ho conosciuto quando ero parlamentare. Nei mesi successivi al sisma ha lavorato su un progetto molto importante sullo sviluppo della città, raccogliendo in parte il piano strategico dell'Aquila e ancorando il rilancio a una collaborazione tra Ocse e ministero dell'Economia. Da oltre un anno, poi, il ministro era nuovamente impegnato in questo studio per tutto il Meridione ma che partiva proprio dall'Aquila su questioni di sviluppo con l'Ocse. Poi è arrivata la nomina al governo che non gli impedirà di seguirci da vicino, specialmente adesso. Come avevo chiesto, del resto, sarà lui a seguire L'Aquila. Mi ero permesso di indicare il suo nome proprio per questi motivi. Lo avevo incontrato due volte anche per l'emendamento da 90 milioni per le imprese. Il fatto che il ministro si occupi di sviluppo è una grande notizia e ci permetterà di accelerare tante cose per la ricostruzione, insieme a tutto il gruppo di lavoro che annovera anche il sottosegretario Catricalà. Il primo incontro è già fissato per la prossima settimana anche con Chiodi. Davvero un buon segnale. Il destino della struttura commissariale dipende dal parlamento. Questo è il segnale del rapporto nuovo del governo con noi. Sono veramente felice e, devo dire, anche abbastanza rassicurato».
FONTANA. «Felice» della nomina di Barca anche Gaetano Fontana che si è dimesso dalla struttura di missione ma ha anche convocato i sindaci per una riunione il 31 gennaio. «Amministrazione ordinaria», precisa. «Non assumerò nuove iniziative in attesa che il commissario dica qualcosa. Non ho ancora parlato con Chiodi ma ho posto due problemi: uno, sono un funzionario e non un contendente politico; due, la struttura ha bisogno di una messa a punto. Barca? Un amico».
© RIPRODUZIONE RISERVATA