Muore folgorato dai fili dell'alta tensione

Avezzano, vittima un operaio romeno che è anche precipitato dall'impalcatura

AVEZZANO. Rimane folgorato dai fili dell'alta tensione mentre disarma un tetto. L'ennesima morte bianca in città ha il volto di Aurelian Lucian Moldovan, operaio romeno di 40 anni che lavorava in un cantiere in via Lombardia nella zona nord di Avezzano. Denunciato per omicidio colposo il titolare della ditta, sequestrato il cantiere. Solo qualche giorno fa Aurelio Bostiog, 23 anni romeno, era rimasto folgorato mentre stava rubando fili di rame in una linea dell'alta tensione in città, ma i suoi colleghi avevano simulato un incidente sul lavoro.

Aurelian Lucian Moldovan stava togliendo delle aste lunghe sei metri dal tetto su un'impalcatura di oltre sei metri quando, forse senza rendersene conto, ha sfiorato i fili dell'alta tensione dove passa l'energia elettrica a 66mila volt ed è rimasto folgorato.

È morto così, lontano dalla sua terra d'origine, mentre lavorava in un cantiere per la ristrutturazione di un'abitazione a pochi metri dall'Agenzia delle Entrate. Nonostante il pronto intervento dei medici per l'uomo non c'è stato nulla da fare. L'energia elettrica, infatti, lo ha folgorato all'istante e subito dopo il corpo ormai senza vita è caduto dall'impalcatura alta oltre 6 metri. Gli agenti del commissariato di Avezzano, guidato dal vicequestore aggiunto Marco Nicolai, hanno eseguito i rilievi nella struttura di via Lombardia per ricostruire i fatti e capire se ci sono stati dei colpevoli nella vicenda. Dai primi accertamenti, sembra che nel cantiere manchino le norme di sicurezza. Per l'operaio, che mercoledì pomeriggio lavorava da solo, sarebbero potute essere una salvezza.

Per questa presunta mancanza gli inquirenti hanno denunciato per omicidio colposo il titolare della ditta.

Le indagini sono tutt'ora in corso e per aggiungere un tassello in più alla ricostruzione della vicenda gli inquirenti aspettano di conoscere l'esito dell'autopsia che è prevista per questa mattina.

Lunedì scorso un giovane romeno era rimasto folgorato mentre rubava dei fili di rame in una linea dell'alta tensione. Il cugino e il titolare dell'azienda agricola di Bugnara dove lavorava hanno simulato l'incidente per evitare di essere scoperti.

Giovanni Di Vito, proprietario dell'azienda, e i due romeni tranciavano e portavano via periodicamente i fili di rame dai cavi dell'alta tensione di Avezzano per poi rivenderli a un ricettatore del posto. Durante l'ultimo colpo però Aurelio Bostiog è stato colto da una scarica di energia elettrica ed è caduto dalla scala sulla quale si era arrampicato per strappare i fili. Il cugino Giovanni e il datore di lavoro lo hanno soccorso trasportandolo all'ospedale di Sulmona e simulando l'incidente nel capannone dell'azienda agricola, ma dopo la morte del giovane gli inquirenti li hanno smascherati e arrestati.

© RIPRODUZIONE RISERVATA