Negozi aperti in centro storico

Un progetto del Comune per il rilancio della città

L’AQUILA. Dalla Villa comunale alla Fontana Luminosa: molti esercizi commerciali situati nel cuore della città potrebbero rialzare presto le saracinesche. Negozi classificati A, all’interno di palazzi raggiungibili in tutta sicurezza. Non è utopia, ma un progetto messo in campo dal Comune, in collaborazione con Confcommercio, Confesercenti e Cna. Presto partiranno i sopralluoghi per verificare percorsi e fornitura dei servizi.

I dettagli dell’operazione sono stati messi a punto la settimana scorsa, in una riunione tra l’amministrazione comunale e le associazioni di categoria. «Riaprire alcune attività commerciali del centro storico significa restituire vita alla città. Un segnale fortissimo di rinascita», ha dichiarato il vice sindaco, Giampaolo Arduini, «gli aquilani hanno dimostrato ampiamente la volontà di tornare a riappropiarsi degli spazi vitali, in particolare del centro». Già la prossima settimana è previsto un nuovo vertice con i vigili del fuoco: poi, partiranno le verifiche sul posto. Sopralluoghi necessari per verificare la stabilità degli edifici agibili e, soprattutto, la fornitura dei servizi e la sicurezza dei percorsi. E’, forse, quest’ultimo il nodo più difficile da sciogliere.

L’area individuata, su cui la Confcommercio ha già effettuato una prima mappatura, è quella compresa tra la Villa Comunale e la Fontana Luminosa: corso Federico II, piazza Duomo, i Quattro Cantoni e corso Vittorio Emanuele, comprese alcune strade che corrono lateralmente come via Cavour e via Patini.
Tra le attività agibili figurano, al esempio, l’albergo centrale e la Coin. Ma sono solo esempi. L’elenco degli esercizi agibili è molto più lungo: resta da definire in che misura i negozi possono essere resi fruibili dai cittadini, con la massima sicurezza. «Non abbiamo solo il problema del ripristino dei servizi, gas, luce, acqua», evidenzia Arduini, «l’ostacolo più grande è quello dei percorsi.

Molte attività commerciali, pur essendo agibili, si trovano in strade chiuse, con pericoli di crolli. Ma i commercianti non si arrendono. Proprio dagli esercenti del centro storico è partita la proposta di riaprire le attività che non sono state danneggiate dal sisma del 6 aprile scorso». «Certo, esercenti e cittadini si troveranno a convivere con la ricostruzione», dice Arduini, «ma la riapertura del centro allo shopping rappresenta un traguardo fondamentale per la rinascita della città». La Confcommercio, subito dopo il terremoto, ha chiesto e ottenuto l’autorizzazione ad una mappatura «de visu» delle attività commerciali situate lungo il Corso principale e in piazza Duomo.

«Prima di stabilire quali potranno riaprire i battenti», sottolinea Pietro Di Stefano, assessore alla ricostruzione, «sarà necessario un secondo sopralluogo con i vigili del fuoco e con le aziende distributrici dei servizi». Al massimo entro l’estate potrebbero riaprire i primi negozi. «Contiamo di chiudere le verifiche entro qualche settimana», dichiara Di Stefano, «condizione imprescindibile per la riapertura delle attività è l’agibilità dei locali e la sicurezza degli edifici. Ma bisognerà affrontare anche il problema delle vie di accesso, mettendo in sicurezza le principali strade del centro».

La riapertura, a stretto giro di posta, del centro storico allo shopping ha trovato il favore di esercenti e acquirenti. Delle 1500 attività che prima del sisma operavano nel quadrilatero compreso tra via XX Settembre, Via Strinella, la Fontana Luminosa e viale Gran Sasso, alcune si sono organizzante e hanno aperto nuovi punti vendita in periferia. La maggior parte, invece, sono rimaste chiuse.