Nuova struttura della Coop, altro appello al Comune

L’AQUILA. La Cisl chiede la riapertura immediata del tavolo di trattative con il Comune, per mettere la parola fine alla vertenza dei dipendenti Coop Centro Italia. 80 i posti di lavoro a rischio se...

L’AQUILA. La Cisl chiede la riapertura immediata del tavolo di trattative con il Comune, per mettere la parola fine alla vertenza dei dipendenti Coop Centro Italia. 80 i posti di lavoro a rischio se non si troverà, a stretto giro di posta, una soluzione che consenta all’azienda di aprire un nuovo punto vendita in città. A sollecitare una riunione con il sindaco Massimo Cialente e i vertici della Coop, è il segretario Cisl della provincia dell’Aquila Paolo Sangermano, dopo la manifestazione inscenata dai lavoratori, scesi in piazza per far sentire la loro voce.

«La Coop, dopo il sisma del 2009», sottolinea Sangermano, «ha inaugurato un nuovo punto vendita a Bazzano, in quanto sullo stabile del Torrione è in atto un contenzioso con la proprietà, che ha richiesto lo sfratto esecutivo». Sfratto sospeso, per il momento, dal tribunale dell’Aquila. Ma la vertenza è ancora aperta e sul futuro delle maestranze pendono una serie di interrogativi. «I lavoratori, che dopo il sisma sono stati posti in cassa integrazione», spiega Sangermano, «stanno usufruendo adesso del regime dei contratti di solidarietà, con l’applicazione del part-time. La Coop ha ipotizzato un nuovo insediamento in un immobile in zona Amiternum, ma resta la difficoltà delle autorizzazioni del Comune per il cambio di destinazione d’uso dell’immobile, che è solo in parte commerciale. Inoltre, la Coop ha chiaramente detto che non è in grado di sostenere i costi di gestione con un solo supermercato attivo. L’intenzione dell’azienda è quella di potenziare la presenza sul territorio, con un nuovo punto vendita, che garantisca la ricollocazione di tutte le maestranze e la permanenza sul territorio». La Cisl invita il sindaco a convocare in tempi brevi una riunione «per verificare», conclude Sangermano, «la possibilità di apertura del nuovo supermercato, modificando la destinazione d’uso dello stabile di Amiternum o trovando soluzioni alternative per tutelare le maestranze».