Nuovo Polo: serve giunta di larghe intese

Nasce una aggregazione politica con capofila Mantini (Udc): ecco le nostre proposte

L'AQUILA. Nel panorama politico cittadino si annuncia la nascita del «Nuovo polo per L'Aquila» di cui fanno parte per ora il deputato Udc Pierluigi Mantini, Giampaolo Arduini, vice sindaco dell'Aquila; Emilio Cipollone, consigliere provinciale Udc; Giampaolo De Rubeis, consigliere comunale; Andrea Gerosolimo, consigliere provinciale Udc; Maurizio Leopardi, capogruppo Udc; Antonio Paciotti, assessore provinciale Udc; Salvatore Placidi, consigliere comunale; Roberto Riga, assessore comunale e coordinatore Api; Enrico Verini, consigliere comunale e coordinatore Futuro e libertà.

Il Nuovo Polo in una nota scrive: «Rispondiamo positivamente all'appello alla responsabilità implicito nelle dimissioni del sindaco Cialente e lo facciamo a partire dalle nostre divisioni, trasformando noi stessi, lo facciamo come Nuovo Polo per L'Aquila. Non è possibile che nel consiglio comunale, su 40 consiglieri, vi siano 23 gruppi, ognuno per sé. E' giunto il tempo di unire. Chiediamo al sindaco Cialente di ritirare le dimissioni, presentare un appello alla città, con un documento di programma e con l'invito a tutte le forze politiche responsabili a partecipare ad un nuovo governo, un governo di larghe intese per la ricostruzione, che raccolga le migliori energie. Se il sindaco Cialente accoglierà questa nostra proposta, che sentiamo condivisa da vasti settori cittadini, con atti coerenti e la disponibilità ad un nuovo governo di responsabilità per L'Aquila, sarà possibile aprire una nuova stagione, con una più ampia partecipazione e una guida condivisa».

Nel documento il Nuovo Polo indica anche principi e priorità:

«1) Occorre la massima cura dell'efficienza amministrativa: sviluppare un forte e qualificato ufficio tecnico e rafforzare, anche tramite convenzioni, l'ufficio gare e la consulta urbanistica. Se la Struttura Tecnica di Missione non è utile allo scopo occorre avere il coraggio di affermarlo o proporre i giusti rimedi.

2) Legalità, trasparenza, concorrenza, efficienza ma anche partecipazione: ogni giorno, sia pur per poche ore, deve riunirsi la cabina di regia della ricostruzione, con tutte le autorità pubbliche coinvolte. Deve essere istituita l'udienza pubblica, con regolamento comunale, per consentire l'ordinata partecipazione dei Comitati Cittadini e delle Associazioni sindacali e professionali alla valutazione dei principali progetti.

3) Occorre insistere con il governo nazionale su zona franca, tasse, appalti delle macerie e garanzie sulla celerità degli appalti pubblici, oltre che sui punti già deliberati dal consiglio comunale del su lavoro e occupazione.

4) Necessario un nuovo Pgt, Piano di Governo del Territorio, perché l'attuale Prg, pensato per una città diversa, è stato ovviamente travolto dal sisma. La Regione Abruzzo, anziché invocare sempre il parlamento, ha la competenza per fare una legge di pochi principi che aiutino la ricostruzione, ponendo un termine ai poteri speciali del commissario Chiodi.

5) Dobbiamo pensare alla ricostruzione come una sfida alta, a una città del futuro ricca di eccellenze, nell uso delle energie rinnovabili, nella qualità delle architetture, nella sostituzione edilizia dei quartieri degradati, nei progetti territoriali (Gran Sasso, asse L'Aquila-Roma, aeroporto)».

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