Ospedale Avezzano, sparisce Neurochirurgia

Ordine di servizio cancella gli ultimi 6 posti, letti aboliti anche a Oncologia

AVEZZANO. Abolizione dei posti letto di Oncologia. Accorpamento di nove reparti per consentire le ferie al personale. E chiusura totale di Neurochirurgia. L'ospedale di Avezzano rischia il tracollo perché alla mannaia dei tagli disposti dal commissario alla Sanità Chiodi, su indicazione del governo, si aggiungono quelli dovuti alla cronica carenza di personale. Carenza accentuata in piena estate.

IL CASO ONCOLOGIA. L'ultimo affondo alla sanità marsicana riguarda l'abolizione dei posti letto nel reparto di oncologia. Reparto che si ritroverà a svolgere esclusivamente turni diurni, dalle 8 alle 20, in una sorta di servizio ambulatoriale. È pur vero che il reparto si occupa principalmente di sedute di chemioterapia con appuntamenti programmati, e che le urgenze potranno essere svolte utilizzando due posti letto presi in prestito da Geriatria. Ma rimane il fatto che si va a mortificare un reparto che svolge un servizio di grande importanza per i pazienti, che fa fronte a un carico di lavoro esorbitante.

E GLI ACCORPAMENTI. A causa della carenza di personale e per permettere le ferie ai dipendenti sono stati accorpati cinque reparti dell'ospedale che vanno ad aggiungersi ai quattro che già hanno subìto una fusione negli anni passati e alla fine dell'estate non sono più stati divisi. Si tratta di Urologia, che dal secondo piano si sposta al quarto insieme a Otorinolaringoiatra, e di Ortopedia 2, Neurologia e Neurologia lungodegenza che finiscono tutte al secondo piano all'interno del reparto di Neurochirurgia, sempre a causa della carenza di personale infermieristico. In passato avevano subìto la stessa sorte i reparti di chirurgia e medicina generale uomini e donne. Si era parlato di accorpamenti provvisori, dovuti alla richiesta di ferie del personale infermieristico. Alla fine dell'estate, però, tutto è rimasto così.

NEUROCHIRURGIA ADDIO. Mesi di polemiche, accuse e rivendicazioni hanno caratterizzato la decisione della Asl di interrompere l'attività neurochirurgica e spostarla all'ospedale dell'Aquila. Ora, con un ordine di servizio, anche i sei posti letto per i ricoveri, ancora attivi, sono stati cancellati. Sulla questione è stato presentato dal Comune un ricorso al Tar contro l'interruzione dell'attività di neurochirurgia, e ora si attende la decisione del Tribunale amministrativo.

NUOVE POLEMICHE. Sulla questione è intervenuta la Cgil che parla di «un grosso danno per la Marsica». «I provvedimenti che riguardano Oncologia e Neurochirurgia», afferma Antonio Conte, membro del Comitato degli iscritti della Cgil, «rischia di creare problemi a un territorio vasto come quello marsicano e con un'utenza proporzionalmente superiore a quella di altri territorio abruzzesi. Basti pensare che il pronto soccorso di Avezzano ha un numero di prestazioni che è quasi il doppio di città come L'Aquila. I tagli all'ospedale costringono in tal modo a i pazienti a trasferirsi altrove, in ospedali abruzzesi che rischiano addirittura di non poter soddisfare la domanda dei cittadini marsicani».

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