Ospedale, emergenza posti letto

Giorgi (Cisl): un paziente grave è stato rimandato a casa

L'AQUILA. E' arrivato in ospedale con un aneurisma dell'aorta addominale e una sospetta neoformazione celebrale, ma è stato rimandato a casa: per mancanza di posti non è stato possibile ricoverarlo. A denunciare il fatto è il segretario Cisl, Gianfranco Giorgi, che afferma: «I 360 posti letto al San Salvatore non sono sufficienti».

«E' gravissimo, a nostro avviso» dichiara il segretario regionale «che un paziente con un tale problema, non sia stato ricoverato per mancanza di posti al San Salvatore, concordando un successivo ricovero programmato. Un caso emblematico, ma non l'unico, che getta un'ombra sul nostro ospedale».

Spesso, infatti, secondo Giorgi, i ricoverati vengono appoggiati in reparti diversi rispetto a quelli di pertinenza o trasferiti negli ospedali di Avezzano, Sulmona e Castel di Sangro.

Una situazione ormai al limite che rischia di esplodere definitivamente. Il problema deriverebbe, secondo il rappresentante della Cisl, soprattutto dalla carenza di posti letto che non sarebbe compensata neanche dalle alte professionalità presenti nell'ospedale cittadino.

«La funzionalità e la garanzia di prestazioni sanitarie immediate, soprattutto in caso di sospette patologie gravi, deve essere alla base del buon funzionamento di ogni struttura sanitaria per acuti. Il San Salvatore» prosegue Giorgi «è un ospedale con tante specialistiche valide e alte professionalità: un livello qualitativo che non può essere vanificato da una pessima organizzazione, che non riesce a far fronte alla domanda dell'utenza».

Nel 2010 il pronto soccorso del San Salvatore ha avuto 43.712 accessi, con una media di 146 prestazioni giornaliere e un picco di 170 accessi tra luglio e agosto, con una riduzione dei ricoveri del 5 per cento rispetto all'anno precedente.

«Va elogiato» dice Giorgi «l'operato di tutto il personale del pronto soccorso, che fa fronte a una mole di lavoro enorme e deve tamponare le emergenze, trovandosi di fronte al problema della mancanza di posti letto; la media nazionale, invece, prevede che il 10 per cento del totale dei posti degli ospedali per acuti, debba essere sempre a disposizione».

Cosa che non accade nel presidio aquilano, non solo per la riduzione di posti letto in seguito al terremoto, ma anche a causa del ridimensionamento dei fondi a livello regionale.

«E' evidente» conclude il segretario regionale della Cisl, Gianfranco Giorgi «che i tagli imposti dalla Regione e la mancata riattivazione, dopo il sisma, di tutti i posti assegnati all'Aquila non garantiscono un'efficiente risposta alla comunità aquilana». Ma i problemi all'ospedale al San Salvatore non sono solo i posti letto. Infatti da quasi tutti i reparti ci sono segnalazioni da parte dei pazienti di spazi limitatissimi e fronte di una situazione diversa da quella precedente al terremoto e tempio biblici per importanti esami.

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