Ospedale, la Asl conferma servizi e prestazioni

Silveri ai sindacati: nessuna spoliazione ma le scelte spettano alla Regione

L'AQUILA. «Il San Salvatore deve avere almeno tutte le specialistiche di cui era dotato prima del 6 aprile. Non vogliamo depotenziare l'ospedale togliendo servizi e prestazioni». Parole del manager della Asl, Giancarlo Silveri, che all'indomani del duro attacco dei sindacati dei medici, getta acqua sul fuoco.

Ma lascia intendere che le scelte future non dipenderanno solo dalla volontà dell'azienda, bensì dagli indirizzi della Regione e del commissario per il piano di rientro economico.  «Si stanno avvicinando i tempi delle scelte e L'Aquila rivendica le sue posizioni», dice Silveri. «Sia chiaro: non c'è in atto alcun tentativo di spoliazione. La Regione sta definendo l'attività di programmazione sanitaria sulla base di uno studio delle reali necessità ai fini di esaltare la qualità dell'offerta».  Sull'ipotesi di trasferimento del servizio di emodinamica ad Avezzano, Silveri afferma: «Si tratta, appunto, di ipotesi. Preferisco esprimermi sui fatti».

In risposta ai sindacati che hanno evidenziato carenze e ritardi nella ristrutturazione del San Salvatore, Silveri detta le scadenze: «La scorsa settimana è stato trasferito il reparto di pediatria accanto al nuovo pronto soccorso pediatrico, una struttura di eccellenza. Oggi verranno attivati i nuovi reparti di malattie infettive e medicina penitenziaria. Il processo di normalizzazione, dopo il sisma, è graduale, ma contiamo di riattivare tutti i servizi e i reparti».

Stando alla scaletta del manager, a settembre il San Salvatore riavrà 360 posti-letto «dentro le mura», a cui si aggiungono i 50 posti di degenza dell'ospedale del G8.  «A settembre», conclude Silveri, «riusciremo a sistemare anche l'Utic e la dialisi. Daremo una sistemazione più adeguata anche ai poliambulatori e al Cup». 

Spostamenti che consentiranno ai vari reparti di «allargarsi» con un recupero di circa 40 posti letto per arrivare ai 360 previsti. Prima del sisma, il San Salvatore aveva a disposizione 460 posti di degenza e vantava una mobilità attiva extraregionale superiore a tutte le altre strutture sanitarie abruzzesi.

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