Palloncini nerazzurri per l’ultimo saluto all’operaio di Pacentro 

L’Inter Club omaggia il 36enne morto nello schianto a Cocullo Il parroco: «Tragedia grande, uniamoci attorno alla famiglia»

PACENTRO. Un cuscino di fiori bianchi sulla bara adornata di sciarpe nerazzurre, i colori dell’Inter, la sua squadra del cuore. Dietro il dolore dei genitori e della sua compagna Ylenia, che lo aveva reso padre per la seconda volta solo otto mesi fa. Una tragedia che ha sconvolto un intero paese, quella di Matteo Marcaurelio, il 36enne di Pacentro deceduto lunedì mattina in un incidente stradale sulla provinciale 60, tra Cocullo e Goriano Sicoli. La chiesa di Santa Maria della Misericordia gremita di persone, come la piccola piazza all’esterno, tutte con le lacrime agli occhi, ancora incredule per la scomparsa di un giovane al quale volevano bene. Nella sua omelia il parroco don Filiberto Eni Mbà Nchama, originario della Guinea Equatoriale, che nella sua omelia ha esortato tutti i pacentrani a volersi bene e a restare uniti davanti ad una simile tragedia: «Siamo senza parole e non è facile per me celebrare questa messa», ha esordito Don Filiberto, «solo tre settimane fa Matteo e Ylenia hanno festeggiato il battesimo del piccolo Andrea proprio qui. Un momento di gioia, di felicità e di celebrazione. Oggi, nello stesso luogo, dobbiamo salutare Matteo: non ci sono parole. Non so se qualcuno di voi può dare spiegazioni. Nessuno può dare spiegazioni. Un padre di famiglia che la mattina ha salutato la sua compagna con un bacio in fronte», ha proseguito il parroco, «un padre di famiglia che ha dato un bacio al suo piccolo dicendo: torno questa sera. E che non tornerà mai più. Oggi un giovane se ne va con tutta la vita che aveva davanti, con tutto il suo avvenire. Resta un bambino piccolo che non conoscerà il padre se non nei racconti delle persone che lo cresceranno. Quando ho ricevuto la notizia ho detto: Signore perché?». E poi l’esortazione a restare uniti. «La vita è un dono prezioso ma può svanire in un attimo. Per questo dico che bisogna restare uniti, non servono a nulla le guerre, le divisioni, i rancori. Un attimo e non ci siamo più. Uniamoci oggi attorno a questa famiglia che non sa che spiegazioni dare a una tragedia così grande. Uniamoci tutti insieme e preghiamo affinché Matteo possa entrare nel mondo di Dio», ha concluso don Filiberto. Al termine della funzione, centinaia di persone si sono messe in fila all’interno della chiesa per dare le condoglianze e stringere la mano ai familiari di Matteo. All’uscita della chiesa un lungo applauso ha accompagnato il volo dei palloncini nerazzurri verso il cielo, lanciati dai soci dell’Inter club di Pacentro, mentre il carro funebre si avviava verso il cimitero per l’ultimo atto di una tragedia che per i pacentrani sarà difficile da dimenticare.
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