Parco d’Europa: annunciata l’intesa per il rilancio

Rispolverato il progetto che attinge a fondi comunitari Lolli: «Impegnati nella realizzazione di un vecchio sogno»

L’AQUILA. A dicembre prossimo all’Aquila sarà firmato il nuovo accordo per il rilancio di Ape-Appennino parco d’Europa tra i ministeri dell’Ambiente e del Turismo, Federparchi e le istituzioni regionali ricomprese nella catena montuosa.o.

A darne notizia, a vent’anni di distanza dalla sua prima ideazione, è il vicepresidente della Regione Abruzzo e coordinatore dell’ambizioso progetto a livello nazionale, Giovanni Lolli, in occasione dell’incontro che si è tenuto ieri a «Tipici dei Parchi», la mostra-mercato dedicata ai prodotti tipici d’Italia in corso all’ex Agriformula, a cui hanno preso parte anche Fabio Renzi, segretario generale di Symbola e coordinatore del progetto Expo-Ape, Giampiero Marchesi, coordinatore della Struttura di missione della presidenza del Consiglio dei ministri, e Antonio Carrara, responsabile di Federparchi.

L’incontro ha fornito l’occasione per firmare un primo protocollo d’intesa tra Codice Italia-Osterie del mondo e Tipici dei parchi, a opera di Alessandro Civati di Codice Italia e Roberto Di Vincenzo di Carsa, che prevede l’utilizzo dei prodotti tipici locali nelle cucine dei ristoranti allestiti all’interno dell’Expo a Milano.

«Stiamo impegnando molte energie per far diventare l’Appennino e la montagna abruzzese un modello di sviluppo. Ape-Appennino parco d’Europa è uno dei quattro progetti interregionali dell’Expo. L’Appennino assume dunque il ruolo di fattore attrattivo del Made in Italy», afferma Lolli. «Il 22 giugno, alla presenza del ministro del Turismo Dario Franceschini, lanceremo il progetto fino ad arrivare, attraverso una serie di tappe alla firma della carta a dicembre. Il 4 luglio prossimo, intanto, saremo anche all’Expo. Con la firma dell’accordo di programma tra ministeri, Ape sarà destinatario di finanziamenti comunitari, che sono una parte della nuova programmazione del Fondo per lo sviluppo e la coesione, volti a finanziare progetti integrati, come l’infrastrutturazione dell’Appennino centrale».

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