Pardi: non sono un trafficante d’armi

L’imprenditore stavolta risponde a Report: vivo pagando un mutuo, chiederò i danni a chi ha sporcato la mia reputazione

SULMONA. Lui si mostra tranquillo e stavolta replica punto per punto alle domande del giornalista. È andato in scena domenica sera il secondo round tra l’imprenditore sulmonese Andrea Pardi e un giornalista di Report. Questa volta, dopo il comportamento non proprio serafico della prima (Pardi aveva tentato di danneggiare la telecamera del cronista), è stato l’amministratore delegato della Società italiana elicotteri a chiedere di essere intervistato dalla trasmissione di Milena Gabanelli in onda su Raitre. Il risultato della messa in onda dell’intervista di domenica sera su Raitre è una querela nei confronti del programma, accusato di «divulgare notizie assolutamente false». I legali di Pardi, Mauro Barberi e Rita Murgia, vanno oltre e in una nota «diffidano ed intimano la cessazione immediata di ogni ulteriore azione diffamatoria nei nostri confronti da parte di qualunque testata giornalistica». Il riferimento è a un’indagine dell’autorità giudiziaria napoletana su un presunto traffico di armi, che Pardi avrebbe appreso dai media. «Noi abbiamo un plotone di avvocati contro la diffamazione per espressioni che mi attribuiscono e che non sono nel mio lessico», ribatte Pardi, tranquillo, dalla sede della sua società romana all’aeroporto dell’Urbe, all’interno del palazzo di Augusta Westland-Finmeccanica, «noi abbiamo un rappresentante in Iran perché prima o poi l’embargo cadrà e come noi hanno fatto tante altre società italiane. Se avessi fatto il trafficante d’armi oggi vivrei su un’ottanta metri e non a Roma pagandomi il mutuo di casa».

La replica di Pardi viene supportata dai suoi legali, che annunciano anche azioni risarcitorie. «I media hanno associato Andrea Pardi, legale rappresentante di Società Italiana Elicotteri, a un presunto traffico internazionale illegale di armi», scrivono Barberi e Murgia. «Apparendo la notizia del tutto destituita di fondamento, la società e il legale rappresentante si sono sin da subito attivati al fine di contenere i danni derivanti dalla non corretta informazione diffusa, riservandosi poi iniziative finalizzate al recupero del dovuto risarcimento. Solo l’altro ieri Società Italiana Elicotteri è, invece, venuta a conoscenza dell’esistenza di un’indagine dell’autorità giudiziaria napoletana attinente un presunto traffico di armi. Società Italiana Elicotteri e il suo ad ripongono piena fiducia nell’operato della magistratura e sono certi che verrà accertata l’assenza di qualsivoglia responsabilità in capo ai soggetti ad essi riferibili, rispetto ai fatti per cui la magistratura sta indagando». Immediata la replica della Gabanelli: «Report non ha diffuso alcuna notizia diffamatoria sulle attività di Pardi».

Federica Pantano

©RIPRODUZIONE RISERVATA