Pazienti oncologici in fila per ottenere i rimborsi

Già una ventina le richieste presentate al Tribunale per i diritti del malato dopo la sentenza che impone alla Asl di pagare le spese di viaggio per le cure

SULMONA. Sono già una ventina i malati di tumore che ieri si sono messi in fila nella sede del Tribunale per i diritti del malato per richiedere i rimborsi spesa per i viaggi fuori città sostenuti per le loro cure. Viste le ripetute telefonate, ieri i volontari dell'associazione hanno aperto in via eccezionale lo sportello. Dopo la sentenza del tribunale che ha imposto alla Asl il pagamento delle spese sostenute da una malata sulmonese nel 2010, cresce, infatti, giorno dopo giorno il numero di persone pronte a chiedere il riconoscimento di un diritto fondamentale. Diritto negato in modo arbitrario dalla Regione con determina dirigenziale nell’ottobre del 2010, che imponeva persino l’effetto retroattivo da gennaio. Erano poi seguiti vari dietrofront nell’anno successivo, con l’inserimento in bilancio di somme giudicate poi non certe da due sentenze della Corte costituzionale. Un intrigo burocratico sulla pelle dei malati di tumore, abbandonati da più di tre anni, nonostante una legge del 2000 che tutelava quelli con reddito inferiore ai 30mila euro annui, inserendo la previsione dei rimborsi viaggio per chemio e radioterapie fatte al di fuori del proprio ospedale. «Dopo una serie di telefonate sono venuto ad aprire la sede» racconta Edoardo Facchini, responsabile regionale del Tribunale per i diritti del malato. «Sono già una ventina le persone che hanno preso i primi contatti con noi per richiedere quanto dovuto alla Asl. E noi siamo pronti». Secondo i volontari dell’associazione regionale di tutela dei pazienti, inoltre, la sentenza pilota del tribunale sulmonese è destinata a fare da apripista per gli altri provvedimenti pendenti, segnando un precedente importante nella lunga battaglia legale contro la Regione. Tutto era iniziato nel marzo del 2011, col Tdm sulmonese che aveva fatto ricorso al Capo dello Stato contro i mancati pagamenti delle spese sostenute dai malati oncologici. Visto il provvedimento ancora pendente al ministero della Salute, l’associazione si era poi fatta promotrice di una sorta di class action, con ricorsi pilota in tutte le città della regione sedi di tribunali. «Siamo convinti che il provvedimento sbloccherà i fondi anche per le altre annualità e non solo per il 2010» aggiunge Facchini «noi siamo pronti ad assistere i malati fino in fondo e ci aspettiamo che la Asl faccia la sua parte, predisponendo i rimborsi. Altrimenti faremo altri ricorsi e bisogna calcolare che in tutta la regione i malati sono migliaia». Sono mille i pazienti oncologici in carico al reparto di oncologia dell’ospedale sulmonese e mille e 200 quelli ematologici, che arrivano da tutto il Centro Abruzzo.

Federica Pantano

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