Pienone per Pezzopane e Lolli

Al Ridotto del teatro l’incontro tra gli aquilani e i candidati del Pd: noi da sempre in trincea

L’AQUILA. La ricostruzione della città terremotata, i problemi, le prospettive, le battaglie fatte e quelle all’orizzonte. Il Ridotto del teatro comunale pieno di sostenitori per l’incontro con Stefania Pezzopane e Giovanni Lolli, candidati al parlamento per il Pd nella prossima tornata elettorale del 24 e 25 febbraio.

L’incontro, presentato dal giornalista di Raisport, l’aquilano Andrea Fusco, è stato l’occasione per chiarire le difficoltà della ricostruzione. I candidati hanno ripercorso questi tre anni e mezzo, sintetizzati da Lolli, il quale ha spiegato che ogni volta che glielo chiedono, lui risponde di essere «un aquilano terremotato». «E a far uscire la città dal terremoto lavorerò per il resto della mia vita». Stefania Pezzopane, nella breve presentazione, ha spiegato di fare politica «da quando ero bambina».

«La ricostruzione», ha detto Lolli, «è una priorità dell’Aquila ma anche dell’Abruzzo, senza dimenticare i problemi delle altre zone del territorio», come Avezzano che sta vivendo «quasi un terremoto perché perdere 1600 posti di lavoro è una catastrofe». «Qui noi abbiamo ancora bisogno di aiuto», ha spiegato Lolli, mentre sullo schermo passavano le immagini dello scontro tra il parlamentare e il ministro Fornero per il sostegno alle attività produttive che il governo ha bloccato. «Non possiamo continuare a vivere così», ha continuato Lolli, «in mezzo alla propaganda e alla confusione». «Quella della battaglia sul ripristino della Cassa depositi e prestiti non è una battaglia di parte, e spero che lo stesso presidente della Regione lo capisca, visto che quando abbiamo presentato l’emendamento per ripristinarla siamo rimasti da soli». La serata ha ripercorso alcune tappe, come i disordini di Roma del 2010 quando gli aquilani sono stati presi a manganellate. «L’Abruzzo ha 21 parlamentari», ha detto Pezzopane, «e quel giorno dov’erano? Lì c’eravamo solo noi, io, Giovanni e la gente del Pd. Gli altri parlamentari dov’erano?». «Quando vedo Berlusconi che va in televisione a dire che «dirò a Letta di fare una relazione, io mi arrabbio e vorrei dirgli “A Berlusco’, Letta qui non viene più da mesi». «Noi non saremo i parlamentari di un partito», ha aggiunt Pezzopane. «Siamo la vostra voce, i parlamentari di gente terremotata». (r.p.)

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