Piscicelli in carcere per gli appalti "Grandi eventi"Arrestato lo sciacallo che rideva la notte del sisma

Firenze, Piscicelli arrestato per gli appalti del G8. L’imprenditore intercettato al telefono con il cognato dopo il terremoto all’Aquila. Letta convocato dal Copasir

ROMA. Un’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dalla magistratura di Firenze nei confronti dell’imprenditore Francesco Piscicelli, già indagato per corruzione nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti per i cosiddetti «Grandi eventi».

Al momento dell’emissione del provvedimento l’imprenditore si trovava all’estero ed è rientrato appositamente a Roma per costituirsi. Successivamente l’imprenditore sarò condotto al carcere romano di Regina Coeli.

Piscicelli è uno dei personaggi che compare in una intercettazione telefonica nella quale si rideva del sisma avvenuto all’Aquila la notte del 6 aprile scorso. L’imprenditore è stato arrestato per gli appalti per la scuola marescialli dei carabinieri di Firenze. Per lo stesso filone è stato arrestato l’avvocato romano Guido Cerruti (ai domiciliari).

Nuovo indagato
. Da Firenze esce il nome di un nuovo indagato, l’imprenditore romano Emiliano Cerasi. Cerasi è il titolare della Sac Roma che ha avuto in appalto i lavori per il Nuovo Teatro di Firenze, ed è stato socio della Ricostruzione Teatro Petruzzelli Scarl.

L’imprenditore è indagato perché Balducci e De Santis, due degli arrestati, gli avrebbero fornito le indicazioni tecniche relative al progetto prima della pubblicazione del bando di gara.

Letta al Copasir. Il Comitato parlamentare sui servizi segreti ha convocato Gianni Letta, sottosegretario alla presidenza del consiglio. Benché l’argomento non sia all’ordine del giorno alcuni parlamentari avrebbero già avanzato la richiesta di porre a Letta domande sul coinvolgimento di elementi dei servizi nell’inchiesta sui Grandi Eventi e sulla questione dei Nos (Nullaosta sicurezza) rilasciati alle imprese del Gruppo Anemone.

Magistrati nella bufera. Mario Sancetta e Antonello Colosimo, Corte dei Conti, Achille Toro, procuratore aggiunto di Roma (si è dimesso dopo lo scoppio dello scandalo) e adesso Pasquale De Lise già presidente del Tar del Lazio, ora al Consiglio di Stato, e suocero dell’avvocato Patrizio Leozappa. E’ a De Lise, tramite Leozappa, che Angelo Balducci si rivolge per la rogna del ricorso di Italia Nostra contro il decreto salvapiscine (Mondiali 2009).

Azioni contro la stampa
. Una delle preoccupazioni maggiori della «cricca» è sapere in anticipo cosa pubblicheranno sugli appalti del G8 e dei Mondiali di nuoto i giornali, soprattutto Repubblica e l’Espresso. Simone Rossetti, il factotum di Diego Anemone, contatta anche un investigatore privato, Emiliano Paolini, 37 anni, romano. Paolini non è un personaggio qualsiasi. Dal novembre del 2004 al novembre 2005 è stato socio della Global Security Services di Marco Bernardini. La Global è la società finita sotto inchiesta a Milano per i dossier Telecom. Paolini sollecita Rossetti a fornirgli i dati anagrafici dei giornalisti che firmano le inchieste, per effettuare accertamenti «in banche dati riservate». I dati anagrafici vengono consegnati a tale Alessandro che gli investigatori individuano in Alessandro Galeazzi, già deputato di An, e, nel 2008, candidato non eletto per La Destra-Fiamma tricolore. Poi il 15 gennaio dello scorso anno è Rossetti a mandare un sms a Paolini: «Ora sotto controllo solo esp e rep». E Paoletti di lì a poco risponde con un altro sms: «Sta partendo qualche nuovo siluro sul tuo gruppo». Il 16 aprile su Repubblica esce l’inchiesta «Il buco nell’acqua».

Attrazione universitaria. C’è Stefano Gazzani che aspira a diventare docente universitario a Tor Vergata, e c’è Angelo Balducci che, per conto di Diego Anemone, si muove per far superare l’esame di ammissione alla facoltà di Architettura della Sapienza a due studentesse. Una è la cugina di Anemone. La mattina del 30 ottobre 2009 dalla segreteria di Balducci parte una telefonata per il professor Livio De Santoli, dall’altro capo del filo Diego Anemone. De Santoli conferma ad Anemone che tutto si è risolto in maniera positiva: «Tutto a posto hai visto? Tutto bene... dai. Adesso cominciamo a lavorare un po’... sono diventato preside della facoltà nel frattempo». Stefano Gazzani, il commercialista della «cricca», il 12 gennaio 2010 fa avere a Balducci il suo curriculum, poi il 27 gennaio, parlando con un amico lo informa di due cose: «Vengo nominato nel collegio sindacale dell’Eni, quindi ci sarà tutta una serie di attività che dovrò svolgere... Angelo... poi... mi sta procurando un incontro con il rettore di Tor Vergata per il quale dovrò svolgere dei servizi... forse mi darà anche una docenza... non come titolare di cattedra ovviamente... come assistente alla cattedra di qualcuno... mo vedrà come imbucarmi».

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