Ponte senza collaudo: sequestri e cinque indagati

12 Dicembre 2015

Nel mirino del gip l’impianto della Cogea di Bazzano del gruppo Palmerini Per l’accusa ci sono 383mila euro di lavorazioni mai effettuate dalla ditta

L’AQUILA. Il personale della squadra di polizia giudiziaria del compartimento di polizia stradale per l’Abruzzo ha provveduto, nell’ambito delle indagini sull’appalto per le opere di consolidamento post-sisma del ponte di località “Madonna del Ponte” sul fiume Aterno, lungo la strada regionale 615 di Monteluco di Roio, a dare esecuzione a un provvedimento del tribunale dell’Aquila, firmato dal giudice per le indagini preliminari Guendalina Buccella, per il sequestro preventivo finalizzato alla confisca, della somma di 383mila euro per lavorazioni accertate come mai effettuate da parte della ditta aggiudicataria dell’appalto. Si tratta della ditta Cogea di Bazzano, che fa parte del gruppo Palmerini, il cui sito può essere utilizzato nonostante la misura cautelare. L’indagine, condotta sotto la direzione della Procura – il pm titolare del fascicolo è Simonetta Ciccarelli – è iniziata nello scorso mese di aprile muovendo dalla notizia che il collaudatore incaricato della verifica tecnico-amministrativa delle strutture consolidate aveva rimesso l’incarico per mancanza del deposito degli elaborati strutturali al Genio civile e del previsto collaudo statico.

Le lavorazioni di consolidamento del ponte danneggiato dal sisma (di proprietà della Provincia dell’Aquila) iniziarono nel mese di settembre del 2009 e formalmente si conclusero nel luglio 2010, ma di fatto il ponte venne riaperto d’urgenza nel mese di dicembre del 2009. La spesa complessiva dell’intervento fu di 2 milioni.

A seguito delle corpose acquisizioni documentali e dell’espletamento di una consulenza tecnica d’ufficio, svolta in collaborazione con il laboratorio di Chimica e tecnologia per l’ambiente e i sistemi edilizi della facoltà di Ingegneria dell’Università dell’Aquila, veniva accertato che alcune lavorazioni previste dall’amministrazione provinciale dell’Aquila «non erano state effettuate», come sostiene l’accusa, «o lo erano state solo parzialmente, nonostante poi fosse stato corrisposto l’importo previsto nell’appalto, per l’ammontare sottoposto a sequestro». Notificati cinque avvisi di garanzia a due imprenditori e a tre dipendenti dell’amministrazione provinciale dell’Aquila. Tra una settimana, su richiesta delle difese, è stato fissato un incidente probatorio.

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