Post-sisma, allarme psicofarmaci

"Il consumo è cresciuto molto e potrebbe salire ancora". Tra i farmaci più utilizzati ci sono anche quelli contro l'insonnia

L'AQUILA. Se l'aumento dell'uso degli psicofarmaci nel periodo successivo al terremoto del 6 aprile 2009 rappresenta un fenomeno acclarato, il fattore che ora spaventa i medici di settore è che il consumo di ansiolitici e antidepressivi potrebbe crescere ulteriormente nei prossimi mesi. La problematica sarà analizzata nel corso della prima conferenza dei Servizi di salute mentale.

L'incontro è previsto per oggi a partire dalle 8.30 all'auditorium «Sericchi» della Carispaq - Strinella 88 e vedrà in campo i principali rappresentanti del settore sanitario che si occupa della cura dei disagi psichici. Un'occasione per fare il bilancio dei servizi di assistenza alla popolazione a due anni dal terremoto. Nei mesi scorsi, il bollettino della società italiana di Farmacia ospedaliera aveva disegnato un quadro preoccupante riferito al consumo giornaliero di psicofarmaci.

Si parlava di un aumento del 37% delle prescrizioni di farmaci antidepressivi e del del 129% quelle di antipsicotici da parte dell'azienda sanitaria aquilana, sin dal primo semestre del 2010. «Il fenomeno rischia di avere dimensioni ben diverse quest'anno», ha commentato Vittorio Sconci, direttore del Dipartimento di salute mentale, a margine della presentazione della conferenza di servizi. «Mettendo a confronto i dati numerici di tutte le ricette che fanno capo alla Asl cittadina», ha aggiunto, «è possibile avere un quadro abbastanza preciso dell'utilizzo dei farmaci contro l'insonnia e degli antidepressivi, mentre per gli ansiolitici il monitoraggio è più complesso».

Il punto è che proprio in questo periodo il consumo di farmaci subisce una crescita ancora più veloce di quella registrata un anno fa. Del fenomeno si stanno occupando da mesi ricercatori come Paolo Stratta. «A peggiorare le cose», ha sottolineato lo psicologo Alessandro Sirolli, «è il fatto che per tante persone che sino ad ora hanno vissuto una realtà ovattata anche grazie alle tante forme di assistenza dentro e fuori gli alberghi, ora è arrivato il momento del ritorno alla vita reale». E c'è anche da fare i conti con le prospettive di una ricostruzione che stenta a decollare.

Tra i farmaci più utilizzati ci sono anche quelli contro l'insonnia, con particolare riferimento alle persone anziane. Ma la partita del Dipartimento di salute mentale si gioca su un campo ben più ampio.
I disastri naturali, spiegano gli esperti, rappresentano condizioni di emergenza per il sistema sanitario nazionale, e hanno conseguenze dirette e indirette sulla salute delle persone colpite. «In tal senso», ha valutato Sconci, mostrando una relazione sull'attività svolta nel 2009, «la nostra sfida è stata quella di mantenere quanti più assistiti possibile sul territorio, scongiurando la "deportazione" tipica delle grandi catastrofi».

Il direttore ha fatto riferimento all'allestimento di postazioni sanitarie di riferimento nelle tendopoli principali e del ricovero di una sessantina persone con disturbi psichici (di cui 40 del Dipartimento di salute mentale) nella tendopoli del Globo. Quelle stesse persone che ora sono state ricollocate in appartamenti in città, anche nel progetto Case. (fab.i.)

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